Ecosisterma Urbano 2013: le pagelle delle città italiane. Solo 11 raggiungono la sufficienza

Lo smog sale, il trasporto pubblico scende e aumentano le auto. È questo, in sintesi, il bilancio sulle città italiane effettuato dal rapporto Ecosistema Urbano 2013. La XX edizione del dossier ha evidenziato ben poche notizie positive. Solo 11 le città italiane ad aver raggiunto la sufficienza

Lo smog sale, il trasporto pubblico scende e aumentano le auto. È questo, in sintesi, il bilancio sulle città italiane effettuato dal rapporto Ecosistema Urbano 2013. La XX edizione del dossier ha evidenziato ben poche notizie positive. Sono soltanto 11 le città italiane ad aver raggiunto la sufficienza.

Realizzato da Legambiente, Ambiente Italia e Sole 24 Ore e presentato oggi a Bologna, Ecosistema Urbano 2013 mostra i limiti del nostro Paese, sempre più pigro, apatico e poco incline al cambiamento. Lo studio ha tenuto conto di oltre 100mila dati raccolti attraverso un apposito questionario rivolto e redatto dalle amministrazioni dei comuni capoluogo.

Non si cambia, anzi, in alcuni casi si peggiora. Quali? Cominciamo da Milano, dove l’emergenza smog non accenna a rientrare. Passiamo poi a Roma dove crescono il parco auto privato e il tasso di motorizzazione. E per finire a Palermo, dove meno della metà dei reflui fognari vengono depurati.

Dall’altra parte, esistono però degli esempi virtuosi (pochi), come i buoni risultati ottenuti con la raccolta differenziata a Novara e a Salerno, e le politiche sull’energia e sulla mobilità di Bolzano.

ecosistema urbano 2013

Le tre migliori e le tre peggiori

La XX° edizione di Ecosistema Urbano ha messo sul podio delle migliori città Venezia per le grandi, Trento per le medie, come lo scorso anno. Belluno per le piccole sostituisce Verbania, che lo scorso anno aveva guadagnato il primato. Le tre peggiori sono invece tutte siciliane: Catania, per le grandi città, Siracusa per le città medie e Caltanissetta per le città piccole. Colpa dei numerosi “nd” e alle pessime performance in molti settori. Un esempio? Catania è all’ultimo posto nell’indice della produzione procapite annua di rifiuti con oltre 714,3 kg. Senza contare gli oltre 230 litri (230,3 l/ab/giorno) di acqua potabile consumata giornalmente dai catanesi. Siracusa non eccelle nel settore rifiuti, con appena il 3% di differenziata. Caltanissetta invece ha avuto un triste “0” negli indici legati alla mobilità ciclabile e alle zone a traffico limitato, o, ancora, agli 0,76 metri quadrati procapite di verde urbano fruibile.

Grandi città

In testa alla classifica c’è Venezia, prima tra le città con più di 200.000 abitanti. A far pendere la bilancia a suo favore il miglioramento della concentrazione delle polveri sottili (PM10), scese dai 41,8 microgrammi al metro cubo della scorsa edizione ai 36,2 del 2012, insieme alla media di giorni di superamento dei limiti per l’Ozono, passati da 50 a 40. In aumento anche la percentuale di depurazione dei reflui. Scende la produzione annua pro capite di rifiuti e sale la raccolta differenziata raggiungendo il 38,8% contro il 35,4% dello scorso anno. Ma a favorire Venezia anche la sua particolare conformazione urbana, con il più basso tasso di auto immatricolate, pari a 41 ogni 100 abitanti.

Al secondo posto di questa categoria troviamo Bologna e al terzo Padova.

Medie città

Trento è la prima tra le città medie (comprese tra 80.000 e 200.000 abitanti). Merito delle buona media relativa alle concentrazioni di polveri sottili, scesa ancora a 25,5 microgrammi al metro cubo (erano 27,5 lo scorso anno). Scende anche la percentuale di acque potabili perse dalla rete idrica, passando dal 18 al 15%.

Al secondo posto Bolzano, grazie ai buoni risultati sulla qualità dell’aria, la mobilità ciclabile e le politiche energetiche. Al terzo posto Parma con un buon andamento nei settori mobilità e energia.

Piccole città

Le prime cinque posizioni delle città Piccole, al di sotto degli 80.000 abitanti, sono occupate da Belluno (1ª), Verbania (2ª), Nuoro (3ª), Pordenone (4ª) e Mantova (5ª). Belluno è al primo posto grazie al buon livello complessivo della qualità dell’aria: migliora infatti in tutti e tre i parametri monitorati (No2, Pm10 e Ozono). Ciò le ha consentito di togliere il podio Verbania, passata al secondo posto. Buone performances nel settore rifiuti con un ulteriore calo della produzione annua pro capite.

Pos

Città

 

Pos

Città

 

Pos

Città

 
 

Città Grandi

 

20

Ravenna

53,23%

11

Macerata

54,26%

1

Venezia

64,85%

21

Livorno

52,88%

12

Lecco

53,37%

2

Bologna

56,12%

22

Lucca

51,78%

13

Cremona

53,06%

3

Padova

53,22%

23

Prato

51,21%

14

Sondrio

52,34%

4

Verona

51,64%

24

Brescia

49,55%

15

Cuneo

51,46%

5

Genova

51,17%

25

Vicenza

48,33%

16

Ascoli Piceno

50,35%

6

Trieste

48,02%

26

Varese

47,36%

17

Siena

50,18%

7

Firenze

47,70%

27

Cagliari

46,88%

18

Biella

50,02%

8

Milano

46,52%

28

Novara

45,33%

19

Lodi

49,70%

9

Torino

46,31%

29

Pistoia

45,09%

20

Teramo

49,68%

10

Roma

42,81%

30

Arezzo

44,58%

21

Vercelli

48,91%

11

Napoli

40,01%

31

Pescara

44,05%

22

Benevento

48,76%

12

Messina

34,21%

32

Como

44,03%

23

Ragusa

44,42%

13

Bari

31,83%

33

Treviso

43,95%

24

Pavia

44,21%

14

Palermo

26,25%

34

Taranto

43,79%

25

Potenza

43,55%

15

Catania

25,59%

35

Alessandria

42,07%

26

Rieti

43,42%

 

Città Medie

 

36

Monza

41,54%

27

Matera

42,89%

1

Trento

71,38%

37

Grosseto

40,42%

28

Avellino

42,76%

2

Bolzano

67,80%

38

Brindisi

36,00%

29

Asti

42,50%

3

Parma

64,17%

39

Lecce

34,69%

30

Cosenza

42,19%

4

Perugia

63,40%

40

Foggia

33,77%

31

Savona

41,36%

5

La Spezia

63,03%

41

Reggio Calabria

32,08%

32

Rovigo

39,72%

6

Reggio Emilia

60,42%

42

Catanzaro

30,95%

33

Imperia

38,43%

7

Pisa

59,46%

43

Latina

30,87%

34

Caserta

38,23%

8

Forlì

59,26%

44

Siracusa

29,38%

35

Campobasso

36,58%

9

Piacenza

57,83%

 

Città Piccole

 

36

Viterbo

33,21%

10

Pesaro

57,70%

1

Belluno

72,19%

37

Isernia

33,15%

11

Ancona

56,94%

2

Verbania

66,32%

38

Enna

31,38%

12

Modena

56,39%

3

Nuoro

65,00%

39

Frosinone

27,40%

13

Udine

56,30%

4

Pordenone

64,43%

40

Massa

25,40%

14

Bergamo

55,57%

5

Mantova

59,44%

41

Trapani

24,77%

15

Ferrara

55,19%

6

Gorizia

58,49%

42

Vibo Valentia

24,63%

16

Terni

55,13%

7

Oristano

58,33%

43

Crotone

21,81%

17

Sassari

54,68%

8

Aosta

58,04%

44

Agrigento

19,23%

18

Salerno

54,21%

9

Chieti

56,99%

45

Caltanissetta

18,69%

19

Rimini

53,85%

10

L’Aquila

54,76%

     

Se nell’insieme le nostre città sono congestionate e inquinate, fragili rispetto al rischio sismico e idrogeologico, in ritardo rispetto all’erogazione dei serviziha dichiarato il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza -, esse rappresentano pure i luoghi ideali per le migliori soluzioni. Soluzioni che non possono più essere limitate a singoli e parcellizzati interventi ma devono rientrare in un disegno lungimirante e complessivo, che veda le città come fulcro della rinascita del Paese. Interventi mirati a migliorare qui la raccolta differenziata e là il trasporto pubblico, l’inquinamento acustico o la depurazione delle acque, non possono infatti dare risultati significativi se realizzati al di fuori di un progetto politico nazionale che riconosca alle città un ruolo centrale e imprescindibile. Si parla tanto di smart city ma non dobbiamo dimenticare che le città possono essere smart solo se ci sono smart citizens, e quindi relazioni, creatività e cultura per creare consapevolezza sulle sfide e nuovi stili di vita”.

Francesca Mancuso

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