Italia troppo illuminata: lo spreco di energia e di denaro pubblico visto dai satelliti

Le foto dei satelliti immortalano una Italia troppo illuminata, a danno dei nostri portafogli

L’Italia spreca denaro pubblico. Bella novità, direte voi. La cosa bizzarra è che questo anomalo sperpero dei nostri soldi è lampante anche di notte, con le luci che nelle ore tarde gli italiani tengono accese a go go. L’illuminazione pubblica anche quando non serve, infatti, pare essere uno di quei tanti indici al negativo di cui non possiamo essere fieri. Lo dicono alcune foto satellitari che mostrano un confronto impietoso tra la bella Italia e il resto dell’Europa.

A sottolinearlo è nel suo blog il commissario alla Revisione della spesa pubblica, Carlo Cottarelli, che spiega come gli analisti economici delle grandi banche internazionali per illustrare il “persistente spreco di denaro pubblico nel nostro Paese” utilizzino le foto dell’Europa prese di notte da satelliti, dove l’Italia appare più illuminata di altri Paesi. Così, soprattutto al Nord, fasci di luce incandescente illuminano litorali costieri e città, strade e borghi. Solo come in Belgio, a Londra e a Parigi.

Un’anomalia che trova conferma nei dati Istil per cui il consumo annuo pro capite per illuminazione pubblica in Italia è di 107 kWh, più del doppio della Germania e della Gran Bretagna e un terzo in più della Francia. A Berlino, inoltre, gli abitanti per punti luce sono 15,6, mentre a Milano sono 9,4.

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Ciò comporta inquinamento luminoso, spreco di energia elettrica e di denaro pubblico. L’illuminazione stradale, infatti, costa circa 2 miliardi di euro e grava prevalentemente sulle finanze dei comuni.

Basterebbe spegnere le luci non necessarie per risparmiare 100-200 milioni nell’immediato – scrive il Commissario per la spending review sul suo blog – riprendendo un’idea che era stata proposta anche dal premier Mario Monti, poi però naufragata“.

Ma perché le luci da noi sono sempre accese? Siamo un popolo caliente cui piace stare per strada anche in tarda serata? Niente vero: l’Italia appare molto più luminosa anche nelle immagini del satellite SUOMI NPP (la foto della copertina), che sorvola l’Italia all’una e trenta di notte, quando è lecito supporre che la maggior parte dei nostri compatrioti stia ormai a letto.

E allora temiamo che meno illuminazione comporti meno sicurezza? Niente vero nemmeno questo: alcuni studi hanno dimostrato che non esiste evidenza empirica di un legame tra intensità della illuminazione stradale e tasso di criminalità. Nel caso della sicurezza in città, tuttavia, in genere non si propone di spegnere le luci urbane, ma di risparmiare quello sì.

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Si potrebbe conservare in cassa fino a un miliardo per anno se si rimpiazzassero punti luce che disperdono la luce verso l’alto, se si utilizzassero tecnologie LED e si riducessero l’illuminazione di strade a scorrimento veloce, di aree industriali e di zone urbanizzate non edificate, mutuando l’esperienza della Francia.

Germana Carillo

Foto: Blog Cottarelli

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