Quali sono le città più sicure del mondo, quelle in cui si vive meglio? A creare una nuova classifica è stato The Economist che ha reso noto il Safe cities index 2015, basandosi su alcuni indicatori tra cui sicurezza digitale, sanità, infrastrutture, sicurezza personale. In testa si è piazzata Tokyo, seguita da Osaka e Singapore. Per le prime città italiane occorre scendere fino alla 26esima e 27esima posizione, occupate rispettivamente da Milano e Roma
Quali sono le città più sicure del mondo, quelle in cui si vive meglio? A creare una nuova classifica è stato The Economist che ha reso noto il Safe cities index 2015, scegliendo le migliori 50 città del mondo basandosi su alcuni indicatori tra cui sicurezza digitale, sanità e ambiente, infrastrutture, sicurezza personale. In testa si è piazzata Tokyo, seguita da Osaka e Singapore. Per le prime città italiane occorre scendere fino alla 26esima e 27esima posizione, occupate rispettivamente da Milano e Roma.
Tokyo è in cima alla classifica generale. La capitale giapponese ha dato i migliori risultati sia per la sicurezza digitale ma anche per la sicurezza personale e delle infrastrutture, nonostante la frequenza dei terremoti che investe un numero molto elevato di abitanti delle città. Capovolgendo la classifica, la “peggiore” della top 50 è Jakarta al 50esimo posto.
La metà superiore dell’Index è generalmente occupata da città ricche provenienti da Europa, Asia orientale e Nord America. Bangkok al 39° posto e Ho Chi Minh City al 48° si uniscono a Jakarta nella metà inferiore, a fianco di tutte le principali città delle economie dei paesi BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa): São Paulo (40), Mosca (43), Delhi (42), Pechino (37) e Johannesburg (47). Ma la ricchezza non è sinonimo di sicurezza: ogni città mediorientale nell’Indice rientra nella fascia di reddito più alta, ma solo un Abu Dhabi si trova nella metà superiore, alla 25° posizione.
Tokyo conquista il primato anche per l’indicatore ambiente. La qualità dell’aria di Tokyo è migliorata notevolmente con l’introduzione di norme che vietano i veicoli diesel nelle aree urbane. La città sta attuando un numero di iniziative volte a migliorare la qualità dell’aria. Un importante obiettivo è ridurre la congestione del traffico con la costruzione di tre vie per collegare la città. Altre politiche comprendono incentivi per l’acquisto di auto a idrogeno veicoli alimentati e la creazione di ree pedonali nel centro della città.
Ecco la classifica completa:
Per quanto riguarda la categoria che valuta la sicurezza per la salute pubblica di una città in base a fattori come il rapporto tra posti letto negli ospedali per numero di abitanti e l’aspettativa di vita, in testa troviamo Zurigo, seguita da New York, Bruxelles, Francoforte, Parigi, Osaka, Barcellona, Tokyo, Taipei, Stoccolma.
Di quest’ambito fanno parte anche gli effetti dell’inquinamento, e i rischi per la salute a lungo termine per la popolazione. In tutto il mondo, solo il 12% dei residenti delle città vivono in centri urbani che soddisfano le condizioni dell’OMS sulla qualità dell’aria. La colpa è da imputare soprattutto alle industrie alle emissioni dei veicoli, ma anche alla produzione di elettricità (soprattutto col carbone nelle centrali elettriche). Nei paesi in via di sviluppo, ulteriori rischi sono creati dalll’inquinamento indoor. L’infografica che segue mostra le migliori città tenendo conto della qualità dell’aria e dell’acqua:
Le lampade a cherosene e altre cucine tradizionali bruciano combustibili solidi e biomasse come legno, carbone e sterco animale. La migrazione delle popolazioni rurali nelle aree urbane sta esacerbando questo problema. A livello globale, l’OMS stima che l’inquinamento dell’aria interna derivante dall’uso di combustibili solidi e l’inquinamento dell’aria esterna urbano è responsabile di 3,1 milioni di morti premature.
Francesca Mancuso
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