Le città apocalittiche di Chernobyl come non le avete mai viste (video)

Questo incredibile video del Filmmaker Danny Cook, infatti, per la prima volta mostra ciò che rimane delle cosiddette "zone morte" dall'alto, riuscendo a rendere fino in fondo la portata di quella ferita che forse non si rimarginerà mai.

Cartoline che non avete mai visto, fotogrammi che rimangono impressi nella memoria perché provengono da una delle città fantasma dell’Ucraina. Siamo tutti cresciuti con le immagini e soprattutto le conseguenze del disastro nucleare di Chernobyl che, in noi italiani, si è particolarmente radicato dentro tanto da farci bandire per sempre l’atomo dal nostro Belpaese.

Da un po’ di anni cominciano ad arrivare testimonianze di intrepidi fotografi e videomaker che immortalano i paesaggi apocalittici delle città e dei villaggi vicine alla centrale, ma non si erano mai spinti così vicino. Questo incredibile video del Filmmaker Danny Cook, infatti, per la prima volta mostra ciò che rimane delle cosiddette “zone morte” dall’alto, riuscendo a rendere fino in fondo la portata di quella ferita che forse non si rimarginerà mai.

Grazie anche all’aiuto di un drone, Cook ha catturato per la prima volta da una distanza così ravvicinata le immagini di una città post-apocalittica, in particolare Pripyat, più di 28 dopo la catastrofe che ha ucciso circa 200.000 persone da allora. Il videomaker ha avuto l’opportunità di visitare Chernobyl, mentre lavora per uno speciale di un’ora sul disastro epr la CBS News.

Chernobyl è uno dei luoghi più interessanti e pericolosi dove sono stato – spiega Cook nella disascalia del suo video su Vimeo Il disastro nucleare, avvenuto nel 1986 (l’anno dopo la mia nascita), ha avuto effetto su tante persone, tra cui la mia famiglia quando abbiamo vissuto in Italia. Non riesco a immaginare come sia stato terrificante per le centinaia di migliaia di persone del luogo che furono evacuate”.

Durante il mio soggiorno, ho incontrato tante persone fantastiche, una delle quali era mia guida Yevgein, noto anche come ‘Stalker’. Abbiamo trascorso la settimana insieme esplorando Chernobyl e la città vicina abbandonata di Prypiat. C’era qualcosa di sereno, ma al tempo stesso inquietante in questo posto. Il tempo si è fermato e ci sono i ricordi di avvenimenti del passato che galleggiano intorno a noi.
Armato di una macchina fotografica e un contatore geiger dosimetro ho esplorato …

E queste incredibili immagini in cui si vede la natura che tenta di rialzare nonostante tutto la testa sono il risultato:

Simona Falasca

LEGGI anche:

Turismo nucleare: l’Ucraina vieta le visite alla ex centrale di Chernobyl

28 anni dopo, Chernobyl è sempre lì

I lupi di Chernobyl: come la natura riprende il potere in assenza degli esseri umani, nonostante le radiazioni.

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Instagram