Cacca di cane: un test del DNA per risalire ai colpevoli. Succede davvero a Napoli (VIDEO)

Vita breve per i padroni zozzoni dei quartieri chic di Napoli. L'abitudine incivile dell'imbrattamento del suolo pubblico con deiezioni canine, che provoca danni sia al decoro urbano che alla salute pubblica, verrà combattuta attraverso l'esame del DNA.

Vita breve per i padroni zozzoni dei quartieri chic di Napoli. L’abitudine incivile dell’imbrattamento del suolo pubblico con deiezioni canine, che provoca danni sia al decoro urbano che alla salute pubblica, verrà combattuta attraverso l’esame del DNA.

Non è fantascienza, ma quanto stabilito dall’ordinanza per la “Prevenzione della fecalizzazione canina sul territorio metropolitano” firmata dal sindaco De Magistris. Se in Spagna la rispediscono al mittente, la cacca di cane del Vomero verrà analizzata con l’esame del dna.

Secondo la nuova misura alla “CSI”, tutti i proprietari dei cani residenti o dimoranti nella Municipalità VOMERO – ARENELLA sono obbligati a sottoporre il proprio cane al prelievo ematico per l’esame del DNA.

Il prelievo, che è gratuito, dovrà essere effettuato esclusivamente presso l’Ospedale Veterinario dell’ASL NA 1 Centro, sito alla Via M.Rocco di Torre Padula, entro e non oltre 60 giorni dalla nascita o dal possesso del cane, fermo restando l’obbligo dell’identificazione con microchip previsto dalla vigente normativa.

Chiunque ometta di sottoporre il proprio cane al prelievo ematico per l’esame del DNA è punito con una sanzione amministrativa da € 25,82 a € 154,94. È in questo modo che una task force ad hoc, formata da vigili urbani e di personale Asl, potrà raccogliere un campione delle feci abbandonate sui marciapiedi, portarlo al laboratorio, far estrarre il profilo genetico e risalire al “colpevole”.

In città, e non solo, è ovviamente polemica. Mentre i vigili si sentono indignati e sembra si siano rifiutati di raccogliere le cacche, i cittadini continuano a chiedersi se sia davvero questa la priorità di una città problematica come Napoli, dove primeggiano insicurezza e illegalità e riecheggia ancora l’emergenza “monnezza”. Ma la domanda più frequente, nemmeno a dirlo, è: quanto ci costerà questa trovata? E riuscirà davvero a sconfiggere il problema degli umani maleducati?

Roberta Ragni

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