Delle cabine telefoniche non vi è ormai quasi più traccia nelle nostre città. Il più delle volte esse sono state rimosse, e, nel caso ve ne fosse rimasta qualcuna, ormai non viene più utilizzata. Come valorizzare le cabine telefoniche abbandonate in modo da trasformarle in un’attrazione turistica? Ad esempio trasformandole in un variopinto acquario tropicale, che in Francia è riuscito ad attirare gli sguardi di centinaia di turisti, come una cabina telefonica in disuso non avrebbe mai potuto fare.
Delle cabine telefoniche non vi è ormai quasi più traccia nelle nostre città. Il più delle volte esse sono state rimosse, e, nel caso ve ne fosse rimasta qualcuna, ormai non viene più utilizzata. Ma c’è chi ha pensato di fare delle cabine telefoniche abbandonate una vera e propria attrazione turistica, trasformandole in un variopinto acquario tropicale che in Francia è riuscito ad attirare gli sguardi di centinaia di turisti, come una cabina telefonica in disuso non avrebbe mai potuto fare.
“Phone Booth Aquarium” è stata realizzata nella città di Lione in occasione della tradizionale Festa delle Luci (Fête des lumières) ed è stata descritta come una fantastica idea creativa atta a ridare vita ad infrastrutture ormai inutilizzate. Essa è nata da una collaborazione tra il light designer Benoit Deseille e l’artista Benedetto Bufalino, che ha descritto così la nascita dell’idea per la propria creazione:
“Con la diffusione dei telefoni cellulari, le cabine telefoniche sono rimaste inutilizzate. Abbiamo cercato di riscoprirle sfruttando le loro pareti in vetro per la realizzazione di un acquario ricco di specie esotiche e multicolori, simbolo di un invito alla fuga verso mete lontane ed al viaggio”. La cabina telefonica è stata attentamente sigillata in modo che non vi fossero perdite d’acqua o che qualcuno potesse aprirla o danneggiarla accidentalmente.
L’installazione ha costituito una delle attrazioni principali della festa dedicata alla luce che ogni anno si tiene a Lione in occasione di una celebrazione religiosa di ringraziamento poiché la popolazione della città francese sopravvisse in gran parte all’epidemia di peste del 1643. In occasione della festa la città si illumina di centinaia di colori e luci, comprese le candele e lanterne collocate dagli abitanti sui davanzali delle finestre.
Certo, ci sarebbe da chiedersi se i pesci tropicali siano felici di essere finiti in questa simbiosi forzata con pedoni, automobili e cellulari. E siccome non è la prima volta che le cabine telefoniche vengono utilizzate per la realizzazione di attrazioni nuove ed inaspettate, nel dubbio, meglio ammirarle senza essere viventi in versione mini-librerie.
Marta Albè
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