A Milano il traffico si è fermato per due giorni, ma ciò non è servito a riportare il livello delle polveri sottili al di sotto della soglia raccomandata. Lo stop alle auto ha interessato tutti i veicoli privati, ad eccezione delle autovetture elettriche, per le intere giornate di venerdì 9 e sabato 10 dicembre.
A Milano il traffico si è fermato per due giorni, ma ciò non è servito a riportare il livello delle polveri sottili al di sotto della soglia raccomandata. Il blocco del traffico ha interessato tutti i veicoli privati, ad eccezione delle autovetture elettriche, per le intere giornate di venerdì 9 e sabato 10 dicembre.
Lo stop forzato ha permesso a chi voleva raggiungere il centro città di rivalutare l’utilizzo dei mezzi pubblici per spostarsi all’interno di essa. L’affluenza di passeggeri sul passante e sulla metropolitana ha raggiunto un incremento del 30% rispetto ad un giorno qualunque, ma pare che il blocco delle auto non abbia portato con sé gli effetti sperati.
Le centraline dell’Arpa, dislocate in diverse zone della città, avevano registrato valori inferiori alla soglia di allarme nella giornata di giovedì 8 dicembre, quando il blocco non era ancora entrato in vigore. Nonostante lo stop, gli stessi valori sono inaspettatamente risaliti, portando l’opinione pubblica a classificare come vano lo sforzo intrapreso dai cittadini.
Se il risultato generale del blocco del traffico non appare consolatorio, alcune notizie positive emergono analizzando i livelli di biossido d’azoto, che si sarebbero dimezzati durante i due giorni di fermo delle auto. Il biossido d’azoto è considerato particolarmente nocivo per tutti coloro che soffrono di asma o di malattie respiratorie, ancora di più se si tratta di bambini ed anziani.
Il Sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, ha definito il blocco come una scelta obbligata, necessaria ed utile ed ha inoltre fatto notare come le centraline per la giornata di sabato abbiano fatto registrare valori inferiori di PM10 rispetto a venerdì. Pisapia non rinuncia dunque a considerare il bicchiere mezzo pieno, ricordando che lo stop dei mezzi più inquinanti rientra in una strategia più ampia che la città sta mettendo in atto per la salvaguardia dell’ambiente e della salute degli abitanti.
Di parere contrario Geronimo La Russa, presidente dell’Automobile Club di Milano, nonché figlio del più noto ex Ministro della Difesa: “Bloccare il traffico privato è solo uno specchietto per le allodole ed è tanto semplice da attuare anche se inutile. Occorrono interventi strutturali di più lungo termine“. A ciò Pisapia ribadisce ricordando l’impegno di Milano nel ridurre l‘inquinamento da riscaldamento, con un piano di intervento che ha già interessato 200 mila cittadini. Il blocco dei mezzi più inquinanti rientrerebbe già quindi in un piano globale volto a rendere l’aria di Milano più respirabile per tutti.
Marta Albè