E’ possibile trasformare la propria città rendendola più bella? Decisamente si, perché se è vero che negli ultimi anni abbiamo visto peggiorare alcuni centri urbani a causa di abusivismo edilizio, cattiva manutenzione e a volte maleducazione dei cittadini, è anche vero che sono nate tante iniziative che cercano di cambiare questa situazione.
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È possibile trasformare la propria città rendendola più bella? Decisamente si, perché se è vero che negli ultimi anni abbiamo visto peggiorare alcuni centri urbani a causa di abusivismo edilizio, cattiva manutenzione e a volte maleducazione dei cittadini, è anche vero che sono nate tante iniziative che cercano di cambiare questa situazione.
Proposte che vengono spesso da parte della cittadinanza più attiva, quella che ricrea bellezza in aree degradate, quella che dentro una buca ci mette un fiore, quella che considera il proprio quartiere come casa propria, amandolo e rispettandolo.
C’è poi tutto un lavoro fatto dalle associazioni, dagli artisti e dai vari movimenti, la società civile che ci mette la faccia per restituire alla propri luoghi un pezzetto di dignità perduta. Ecco allora dieci mosse per trasformare la propria città e renderla più bella.
Street Art
Un tocco di vita e di colore laddove il grigio cittadino ha preso il sopravvento, questa la mission della street art che, quando fatta con cognizione di causa, restituisce bellezza alle zone più degradate della città. Un movimento che ha preso piede in tutti i paesi del mondo e spesso viene utilizzato come attività di svago e socializzazione, come per esempio in Portogallo dove gli anziani si avvinano all’arte contemporanea e si allontanano dalla solitudine.
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Guerrilla Knitting
Chi non ricorda la storia di Grace, la nonnina di 104 anni che con i suoi lavori a maglia colora la città? Alberi, cabine telefoniche, reti metalliche sono state trasformate in intrecci di colori. E ancora panchine, staccionate e pontili diventati caratteristici e variopinti pezzi artistici.
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Librerie urbane (bookcrossing)
Un’idea che fa bene all’ambiente perché, magari recupera spazi inutilizzati e alla propria cultura. Cosa c’è di meglio di leggere un libro seduto in un parco all’aria aperta? A New York per esempio, le vecchie cabine telefoniche sono state trasformate in librerie dove poter prendere gratuitamente un libro in prestito.
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Raccogliere le cacche dei cani
La pulizia della nostra città è anche un nostro dovere civico. Spesso però, i proprietari dei cani se ne dimenticano e lasciano per strada i bisogni dei propri amici a 4 zampe. Diciamo, che più che far aumentare la vigilanza e i controlli, bisognerebbe imparare a rispettare la nostra città.
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Non buttare i mozziconi di sigarette
Esistono in commercio tantissimi posacenere tascabili, economici e anche con diversi packaging, insomma adatti a tutte le esigenze. Non esiste quindi un solo motivo, per cui il mozzicone debba finire per strada o ancor peggio in spiaggia.
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Coltivare un orto urbano
Sono sempre più i cittadini che nel proprio quartiere danno vita ai cosiddetti orti urbani condivisi che, oltre a rappresentare una risorsa (ci si autoproduce alimenti a Km0) danno un tocco di verde alle città. Ammortizzato anche il problema dell’inquinamento e delle contaminazioni, non rimanere di armarsi di zappa e piantare ortaggi di stagione.
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Adottare un parco
Sono tante le associazioni che si riappropiano di spazi abbandonati e li trasformano in luoghi di socializzazione e di divertimento anche per gli amici animali. A Roma, per esempio 100 Zampe creare ha creato un qualcosa di più di un posto recintato dove far correre i cani.
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Guerrilla garden
Altro esperimento super riuscito: guerrilla garden che trasforma le buche che tormentano la vita di pedoni, automobilisti e ciclisti, in deliziosi giardini in miniatura fioriti. Per la serie quando si dice almeno tappiamo i buchi.
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Tappare le buche
Cos’hanno in comune Steve Wheen, meglio noto come The Pothole Gardener, Juliana Santacruz Herrera e Jim Bachor? Tutti e tre abbelliscono le strada tappando le buche, per la gioia di tutti gli automobilisti!
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Ripulire i muri e… non solo
Da forma di “ribellione” al degrado cittadino a vero e proprio movimento. Retake Roma riunisce i cittadini che hanno voglia di valorizzazione gli spazi comuni e diffondere su tutto il territorio della Capitale il senso civico.
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Dominella Trunfio