Ad Amsterdam è stata creata la prima barriera al mondo fatta interamente di bolle per arginare i detriti di plastica e liberare i fiumi.
Non interferisce con la fauna selvatica o con le barche e mantiene i fiumi privi di plastica e di rifiuti: ad Amsterdam è stata creata la prima barriera al mondo fatta interamente di bolle con lo scopo di raccogliere i detriti dai canali della città prima che raggiungano il Mare del Nord. In questo modo, oltre l’80% dei rifiuti galleggianti potrà essere deviato dai canali o dai fiumi.
Si tratta della Great Bubble Barrier, realizzata da una start-up olandese in collaborazione con il comune di Amsterdam e con il comitato idrico regionale, che altro non è che un dispositivo, una sorta di grande vasca idromassaggio, che convoglia i rifiuti – in particolare piccoli pezzi di plastica – su un lato del canale Westerdok dove poi possono essere recuperati.
“Oltre due terzi della plastica nell’oceano fuoriesce da fiumi e canali, quindi se devi intercettarla, perché non farlo nei fiumi?”, si domanda Philip Ehrhorn, co-inventore della tecnologia. Non puoi mettere una barriera fisica in un canale: deve essere aperta a favore della fauna selvatica”.
La barriera, quindi, è “a bolle” ed è un lungo tubo perforato che scorre diagonalmente per 60 metri attraverso il fondo del canale. L’aria compressa viene pompata attraverso il tubo e sale verso l’alto e a questo punto la corrente d’acqua naturale aiuta a spingere i rifiuti da un lato. Per ora il dispositivo “intrappolato” in una piccola piattaforma sul lato del Westerdokskade sulla punta della storica cintura dei canali di Amsterdam.
La speranza è che questo sistema sia in grado di contribuire ad affrontare e risolvere la crescente crisi dei rifiuti di plastica negli oceani. Le stime indicano che 8 milioni di tonnellate di plastica finiscono nei mari del mondo ogni anno, l’equivalente di un carico di camion di vecchie bottiglie, vassoi e contenitori ogni minuto.
Con la prima barriera di Amsterdam – che dovrebbe funzionare 24 ore al giorno per almeno tre anni – si mira a integrare le operazioni di dragaggio che attualmente raccolgono ogni anno 42mila kg di materie plastiche più grandi dalle vie navigabili della capitale olandese.
“La barriera di bolle significherà che meno materie plastiche raggiungeranno l’oceano ed è un passo verso una migliore regolamentazione del nostro ecosistema, a beneficio di uomini, animali e ambiente”, concludono gli esperti.
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