Vogliono abbattere centinaia di stupendi pioppi, ma gli abitanti si ribellano. Aiutiamoli!

Non si ferma la battaglia dei cittadini di Peschiera Borromeo, per fermare l'abbattimento di 240 pioppi cipressini in via Galvani.

Non si ferma la battaglia dei cittadini di Peschiera Borromeo, un paese di 20mila abitanti alle porte di Milano, per fermare l’abbattimento di 240 pioppi cipressini in via Galvani. Adesso online parte una nuova petizione per chiedere alla sindaca Caterina Molinari di aprire al dialogo.

Vediamo nel dettaglio cosa sta succedendo. Proteste, petizioni, istanze di chiarimenti e richieste per adesso non sono serviti fino ad adesso, perché la giunta Molinari ha emesso un’ordinanza per abbattere questi pioppi che le cui radici rappresenterebbero un problema.

Sono in tutto 240 pioppi cipressini che rendono il viale un piccolo polmone verde. Se non che, a inizio giugno il comune decide di abbatterli tutti, per piantare al loro posto da un lato 163 frassini di un metro e mezzo e dalla parte dei capannoni una siepe composta da 700 piantine di carpino alta un metro e venti.

“Se si calcola che un singolo albero in media si mangia dai 30 ai 50 kg di Co2 moltiplicalo per 240 e poi per 20 anni, perché questo è il tempo che impiegheranno questi alberelli di frassino (ammesso che vivano) a raggiungere la massa fogliare dei nostri pioppi, salta fuori una cifra pazzesca qualcosa come 240 tonnellate di anidride carbonica che rimane nell’atmosfera. La Co2, ormai lo sappiamo tutti, è la principale responsabile di tutti i nostri guai climatici, al suo posto invece gli alberi ci danno ossigeno che per noi è vita”, si legge su Facebook.

Ma perché si vogliono abbattere i pioppi?

“Inizialmente la motivazione all’abbattimento è stata imputata al fatto che le radici di questi pioppi hanno rovinato la pista ciclabile che corre a lato di un filare, tra l’altro una pista non molto lunga e di relativa importanza, quindi l’amministrazione comunale chiede al Parco Sud l’autorizzazione all’abbattimento di 163 pioppi, il Parco Sud dopo una velocissima ispezione incredibilmente la concede subito. Questo avviene nell’autunno 2019, a marzo del 2020 il comune commissiona ad un agronomo, il dr. Giorgetti, delle prove strumentali su 4 alberi, quindi questo agronomo esegue 4 carotaggi e 4 prove di trazione eolica.I carotaggi evidenziano che il sottosuolo non presenta una terra adatta alle radici perché è una terra di riporto e le prove di trazione,effettuate a una potenza simile all’uragano Katrina circa 120 km l’ora, stabiliscono la pericolosità degli alberi. Da qui la decisione di abbatterli tutti e 240 a partire dal 4 luglio”, si legge ancora.

Da qui, proteste pacifiche in piazza di cittadini e associazioni ambientaliste che chiedono lo stop all’abbattimento, non solo per salvare gli alberi ma anche tantissimi uccelli che proprio in questo periodo stanno nidificando sui pioppi cipressini. Ma l’odissea non finisce qui. Il comune rimanda tutto a fine agosto e chiede agli oppositori di portare una controperizia in appena 15 giorni.

“Una presa in giro.Ma noi donne non ci diamo per vinte e troviamo un agronomo che si schiera dalla nostra parte. Questo agronomo viene a vedere questo viale e rimane ammaliato dalla sua bellezza, dice addirittura che in quarant’anni di attività è la prima volta che vede un tale viale e che questi alberi potrebbero essere iscritti tra gli alberi monumentali”.

Giorgetti analizza la perizia e la ‘trova superficiale, lacunosa, discutibile, inconsistente e approssimativa’. “Per completare la controperizia deve fare le prove strumentali sugli stessi alberi su cui è stata fatta la perizia dell’agronomo del comune ma l’autorizzazione necessaria da parte dell’amministrazione tarda ad arrivare e intanto arrivano le ferie.Nel frattempo riusciamo ad avere anche un’altra perizia preliminare fatta da un anziano professore che ha scritto centinaia di libri su cui studiano gli agronomi di oggi ed é un esperto proprio di pioppi addirittura a livello mondiale, anche questa perizia preliminare è assolutamente contraria all’abbattimento”.

Finalmente arriva l’autorizzazione alle prove strumentali, ma con una data rigida il 20 agosto quando l’agronomo Zanzi è in ferie. “Ma a loro non importa, anzi decidono di commissionare al loro agronomo altre dieci prove. Il nostro Dr. Zanzi manda il suo team di collaboratori e negli scorsi giorni ha fatto 4 prove tecniche sugli stessi alberi testati da Giorgetti e nei prossimi giorni sapremo il risultato”.

Ma il Comune ha tutte le delibere già firmate quindi in qualunque momento potrebbe iniziare i lavori di abbattimento, ma le sei donne non ci stanno. “Noi siamo in allerta, sosteneteci nella nostra battaglia affinché un patrimonio arboreo così bello venga mantenuto e messo in sicurezza”, chiosa il gruppo.

Adesso è stata lanciata una nuova petizione:

FIRMA QUI LA PETIZIONE

Fonte: Francesca Flore/Facebook

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