Un sistema di faglie allontana la Calabria dalla Sicilia: lo studio che mette (di nuovo) in dubbio il ponte sullo Stretto di Messina

Uno studio del CNR ha rivelato un sistema di faglie che sta causando un allontanamento della Calabria dalla Sicilia, con la presenza di rilievi sottomarini

Un recente studio condotto dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) ha rivelato che un sistema di faglie nel mar Ionio meridionale sta causando un lento allontanamento della Calabria dalla Sicilia, con la conseguente subsidenza della crosta terrestre al largo dello Stretto di Messina.

Questa scoperta è emersa dalla campagna oceanografica “Sirene”, realizzata dalla nave Gaia Blu, e ha messo in luce la presenza di rilievi sottomarini allineati lungo profonde fratture del fondale marino. I ricercatori hanno identificato due tipologie principali di strutture: i diapiri, che consistono in sedimenti provenienti da profondità significative, e i vulcani di fango, che si formano quando materiali profondi risalgono verso la superficie accompagnati da fluidi e gas, provocando talvolta vere e proprie eruzioni.

Le immagini sonar raccolte durante la campagna hanno rivelato dettagliati aspetti morfologici di questi rilievi, indicando attività tettonica ed eruttiva recente. La coordinatrice della campagna, Alina Polonia, ha sottolineato come alcuni vulcani mostrino forme coniche perfette, mentre altri presentano configurazioni sub-circolari e allungate, spesso associate a frane sottomarine.

Come tutto ciò influenzerebbe la costruzione del ponte sullo Stretto di Messina

L’obiettivo della ricerca è approfondire la natura e l’origine dei materiali risalenti lungo queste faglie, cercando di comprendere come tali processi influenzino la sismicità in una delle zone più attive d’Europa. Queste scoperte sono particolarmente importanti in questo momento viste le discussioni sulla costruzione del ponte sullo Stretto di Messina, il costosissimo progetto stimato intorno ai 14 miliardi di euro.

Tuttavia l’evidenza scientifica suggerisce che il contesto geologico rende l’idea di un collegamento fisico tra Calabria e Sicilia potenzialmente rischiosa e inutile, considerando l’allontanamento progressivo delle due regioni. La società incaricata del progetto del ponte ha cercato di minimizzare le scoperte del CNR, sostenendo che il movimento dei blocchi crostali sia marginale e già contemplato nel progetto definitivo.

Gli scienziati, pur chiedendo un approccio maggiormente prudente sul tema, hanno comunque precisato che i risultati preliminari necessitano di ulteriori verifiche, con campioni di sedimenti e rocce che saranno analizzati nei prossimi mesi per comprendere meglio la dinamica delle faglie e il loro impatto sismico.

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Fonte: Consiglio Nazionale delle Ricerche

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