Animali selvatici in vendita. Accade in Zimbabwe, dove la siccità causata da El Niño ha costretto i parchi nazionali a compiere una scelta inedita: mettere in vendita alcuni esemplari, in modo da preservare il più possibile cibo e risorse idriche per tutti gli altri. Una scelta estrema, dovuta ad una situazione di assoluta emergenza.
Animali selvatici in vendita. Accade in Zimbabwe, dove la ha costretto i parchi nazionali a compiere una scelta inedita: mettere in vendita alcuni esemplari, in modo da preservare il più possibile cibo e risorse idriche per tutti gli altri. Una scelta estrema, dovuta ad una situazione di assoluta emergenza.
In un comunicato pubblicato questa settimana, Zimparks – Zimbabwe Parks and Wildlife Management, l’organizzazione che gestisce le riserve naturali del Paese, che ogni anno sono meta di numerosissimi turisti occidentali, grazie alla loro enorme ricchezza di biodiversità, ha affermato che intende vendere alcuni animali, senza specificare quali saranno le specie interessate, a delle aree naturali gestite da privati, e ha invitato questi ultimi a farsi avanti.
L’organizzazione ha tenuto a specificare che la vendita degli esemplari sarà attentamente monitorata, in modo che venga loro offerto un habitat adeguato alle loro esigenze e che nessuno degli animali finisca in riserve dove è consentita la caccia. Il comunicato avverte infatti che gli interessati all’acquisto dovranno fornire una serie di informazioni sull’ambiente in cui intendono far vivere gli animali, e in particolare:
“[…] nome e indirizzo della proprietà, dimensioni della proprietà, nome del titolare della proprietà, descrizione del suo utilizzo attuale, intenzioni riguardo all’utilizzo degli animali acquistati ed elenco delle infrastrutture esistenti – come ad esempio recinzioni, disponibilità di acqua, strade, parafuochi, misure di protezione e gestione della sicurezza.”
A fronte sia di parchi nazionali sovrappopolati sia della gravissima e prolungata ondata di siccità causata da El Niño, che sta mettendo in ginocchio numerosi Paesi africani, la vendita di alcuni esemplari è la soluzione escogitata da Zimparks per poter evitare la morte per fame e sete delle tantissime specie animali che vivono nelle riserve del Paese, tra cui giraffe, rinoceronti, leoni, elefanti e leopardi.
La carenza di acqua è infatti particolarmente grave nelle riserve naturali e va a sommarsi ad altri problemi, quali la cronica carenza di fondi: i parchi nazionali dello Zimbabwe ricevono infatti pochissimi finanziamenti statali e, per riuscire a far fronte all’attuale stato di emergenza, hanno bisogno come non mai di un surplus di liquidità.
Come nel caso del Malawi, di cui vi abbiamo raccontato qualche tempo fa, la siccità ha determinato una drastica riduzione dei raccolti in tutto lo Zimbabwe. La penuria di risorse idriche e la conseguente carestia hanno già colpito oltre un terzo della popolazione e stanno esacerbando una crisi economica che dura ormai da anni. E le prospettive a breve termine non sono incoraggianti. Da qui, la decisione dei parchi nazionali di vendere parte della propria fauna selvatica, sperando che la mossa sia sufficiente a scongiurare una crisi ancora più profonda.
Lisa Vagnozzi
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