L'analisi degli anelli degli alberi rende conto della siccità più devastante della storia degli Stati Uniti, già prevista quarant'anni fa dai climatologi della NASA
Che il mondo stia affrontando una delle siccità più drammatiche della sua storia, è ormai noto a tutti. Che questa siccità abbia avuto inizio alcuni decenni fa, invece, è un’informazione ancora sconosciuta ai più. E invece è proprio così: già alla fine degli anni Ottanta i climatologi della NASA descrivevano un aumento delle temperature e della siccità senza precedenti nella storia. Un aumento che non si è mai fermato.
L’allarme della NASA, al tempo, non fu preso in seria considerazione né dal Governo americano né da altri Paesi, che continuarono a vivere sperperando risorse e depauperando il suolo. Ora le conseguenze di questa inazione sono inarrestabili e si abbattono con violenza su diverse regioni del Pianeta.
Una di queste regioni è certamente il sud-ovest degli Stati Uniti, fra Colorado e California: dopo oltre due decenni di caldo estremo, incendi terribili e siccità (con la diminuzione delle piogge e dei livelli di umidità), l’area si trova a vivere il periodo più secco degli ultimi 1200 anni.
È una situazione drammatica, che vi raccontiamo da anni: i bacini idrici sono ormai a secco; le ondate di caldo – sempre più prolungate e intense – stanno mettendo a dura prova la sopravvivenza della flora e della fauna e mietono vittime nelle fasce più fragili della popolazione; infine, le foreste e le praterie sono diventate il terreno perfetto per incendi sempre più straordinari e devastanti.
Quello a cui stiamo assistendo negli Stati Uniti è solo un avvertimento di ciò che accadrà fra qualche anno anche in altre aree del mondo finora meno interessate dagli effetti della crisi climatica. E ci dimostra che, malgrado tutte le innovazioni tecniche e il progresso scientifico avvenuto negli ultimi anni, la siccità potrebbe avere l’ultima parola sul nostro futuro.
Uno studio appena pubblicato sulla rivista Nature ha analizzato l’attuale fenomeno di siccità estrema da una prospettiva inedita: gli anelli all’interno dei tronchi degli alberi, che rappresentano una sorta di “memoria storica” dell’ambiente naturale.
Osservando la relazione tra gli anelli degli alberi e il grado di umidità del suolo è emerso che l’attuale periodo di aridità, iniziato nell’anno 2000, è senza precedenti dall’800 d.C. Ma non solo: si stima che il 42% delle condizioni calde e secche degli ultimi due decenni sia da attribuirsi alla crisi climatica di origine antropica.
Sappiamo che non è la prima volta che la regione affronta un periodo di siccità così intensa, ma ciò a cui stiamo assistendo in questi ultimi anni presenta caratteristiche diverse rispetto ai periodi di siccità preistorici. Non solo, la siccità attuale è la più grave mai registrata in ogni epoca passata. Ora la responsabilità di questa catastrofe ambientale è tutta nostra e dell’aumento dei gas serra nell’atmosfera.
Gli scienziati temono che sia ormai troppo tardi per invertire la rotta. Studi recenti hanno dimostrato che alcune foreste, anziché agire come pozzi di carbonio stoccando la CO2 proveniente dall’atmosfera, sono diventate generatori di gas serra.
In pratica, noi esseri umani abbiamo innescato una serie di meccanismi distruttivi che proseguono, anche senza il nostro contributo. Tutto ciò è semplicemente spaventoso.
Seguici su Telegram | Instagram | Facebook | TikTok | Youtube
Fonte: Nature
Ti consigliamo anche:
- La siccità raggiungerà livelli record entro 40 anni e l’Italia è tra le aree del mondo più a rischio: l’allarme degli scienziati
- Vi siete mai chiesti perché l’acqua viene quotata in borsa? Anche nell’allarme siccità in Italia c’è la risposta
- Copernicus: l’estate 2022 è stata la più calda mai registrata in Europa
- Il caldo fino ad autunno inoltrato non è una buona notizia (e ci attende un inverno rigido)