Severn Suzuki, la ragazzina che prima di Greta zittì i potenti parlando di ambiente. Da allora nulla è cambiato

Forse qualcuno di voi ricorderà Severn Cullis Suzuki, dodicenne che ben 27 anni fa zittì il mondo parlando di cambiamenti climatici e ambiente. Una “Greta prima di Greta” che ci aveva avvertito per tempo ma il cui messaggio è caduto nel vuoto.

Forse qualcuno di voi ricorderà Severn Cullis Suzuki, dodicenne che già nel 1997,  ben 27 anni fa zittì il mondo parlando di cambiamenti climatici e ambiente. Una “Greta prima di Greta” che ci aveva avvertito per tempo, ma il cui messaggio è caduto nel vuoto.

Era il giugno 1992 quando, in occasione del Summit della Terra delle Nazioni Unite a Rio de Janeiro, la prima conferenza mondiale sull’ambiente (evento importantissimo e senza precedenti), si fece notare Severn Suzuki, giovanissima canadese che tenne un discorso destinato a suscitare molto clamore. La ragazza, all’epoca dodicenne, parlò per soli 6 minuti ma riuscì a stupire tutti:

“Non sapete come si fa a riparare i buchi nello strato di ozono, non sapete come riportare indietro i salmoni in un fiume inquinato, non sapete come si fa a far ritornare in vita una specie animale estinta, non potete far tornare le foreste che un tempo crescevano dove ora c’è un deserto. Se non sapete come fare a riparare tutto questo, per favore smettete di distruggerlo”.

Severn venne soprannominata “La bambina che zittì il mondo per 6 minuti” ma, nonostante il clamore e le riflessioni che suscitò il suo discorso, a distanza di 27 anni possiamo dire che davvero poco è stato fatto. Ora la moderna Severn, la più conosciuta Greta Thunberg, sta provando di nuovo l’epica impresa di scuotere le coscienze dei potenti del mondo in modo che si impegnino in azioni concrete per assicurare un futuro alle nuove generazioni.

Tante sono le similitudini tra il vecchio discorso di Severn e quello di Greta. Entrambe sono preoccupate per il loro futuro e quello delle persone più deboli e povere, entrambe lanciano l’allarme sulle conseguenze drammatiche dei cambiamenti climatici e dell’inquinamento generato dall’uomo.

Nel ’92 Severn affermava:

“Sono qui per parlare a nome delle generazioni future. Sono qui per parlare a nome dei bambini che stanno morendo di fame in tutto il pianeta e le cui grida rimangono inascoltate. Sono qui per parlare per conto del numero infinito di animali che stanno morendo nel pianeta, perché non hanno più alcun posto dove andare. Ho paura di uscire fuori al sole a causa dei buchi nell’ozono, ho paura di respirare l’aria perché non so quali sostanze chimiche contiene. (…) Nella mia vita ho sognato di vedere grandi mandrie di animali selvatici e giungle e foreste pluviali piene di uccelli e farfalle, ma ora mi chiedo se i miei figli potranno mai vedere tutto questo. Quando avevate la mia età, vi preoccupavate forse di queste cose? Tutto questo sta accadendo sotto i nostri occhi e ciò nonostante continuiamo ad agire come se avessimo a disposizione tutto il tempo che vogliamo e tutte le soluzioni.”

Di seguito il suo discorso completo che vale davvero la pena riascoltare.

https://www.youtube.com/watch?v=9MFbIX1LqHg

Oggi Severn continua il suo impegno in favore dell’ambiente ed è un’affermata scrittrice e conduttrice tv in Canada. Nel 2012, dopo venti anni, tornò anche alla conferenza di Rio e nel 2017, nel 25simo anniversario del suo discorso ha lanciatoil progetto video I’m only a Child, dove invitava i giovani di tutto il mondo a ripetere il discorpo e caricarlo su un apposito canale youtube  adeso vive nell’arcipelago del Pacifico occidentale di Haida Gwaii, sede della nazione Haida, la comuità di suo marito.

Ci fu poi un’altra ragazza che tento la stessa impresa proprio a Rio+20. Si tratta della neozelandese Britney Trilford.  Anche lei pronunciò parole molto forti nei confronti dei potenti del mondo:

“Dobbiamo lavorare insieme per cambiare. Ci avete promesso di combattere la povertà, lo sviluppo sostenibile, la lotta contro i cambiamenti climatici. (…)Il nostro futuro è sempre in pericolo… siete qui per curare la vostra immagine o per salvarci, per fare un mondo migliore?”

Rispetto a chi l’ha preceduta, Greta oggi è riuscita,nonostante tutto, a diventare il simbolo di una battaglia per l’ambiente da cui dipende il futuro dell’umanità ma, come sappiamo, non tutti la prendono sul serio e, in questo modo, tentano anche di sminuire il messaggio importante di cui si fa portavoce.

Che sia più o meno simpatica o più o meno “manovrata” dall’alto, quello che dice non può essere cambiato ed è la realtà dei fatti: le generazioni future rischiano grosso e la risoluzione dei problemi che sembravano molto lontani ora non può più essere rimandata.

Mentre nel ’92 ancora c’era sufficiente tempo per occuparci delle questioni ambientali, oggi come sappiamo, il pianeta è davvero alla vigilia del collasso. Ci è concessa, forse, un’ultima possibilità ma a patto di agire subito.

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Francesca Biagioli

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