Sergio Costa: contrario al nucleare e alla caccia, come ha fatto a vincere l’ex ministro dell’ambiente (e a far fuori Di Maio dal Parlamento)

La nostra ammirazione per lui non l’abbiamo mai celata perché, a conti fatti, Sergio Costa è stato il miglior ministro dell’Ambiente di sempre. Ora, alle Politiche, sbanca nella corsa all’uninominale nel collegio di Napoli facendo scacco matto a Di Maio

Sergio Costa vince la corsa all’uninominale nel collegio Napoli U02, che abbraccia una serie di quartieri, tra cui la popolosissima Fuorigrotta. Ha ottenuto 67.936 voti pari al 39,7% e decreta così la clamorosa esclusione dal Parlamento di Luigi Di Maio, ministro degli Esteri e leader di Impegno Civico, che, nel febbraio del 2018, fece proprio il nome di Costa come Ministro dell’Ambiente.

Scelta ottima, diremmo oggi col senno di poi, perché Costa, 63enne Generale dei Carabinieri Forestali, ha ricoperto l’incarico nei Governi Conte 1 e 2 e con lui il Ministero tornò, prima dell’oblio Cingolani, al centro dell’agenda politica, ottenendo lo spazio che avrebbe sempre meritato.

Con Sergio Costa, di fatto, abbiamo visto promesse trasformate in azioni concrete, pur considerando le criticità spesso esposte anche dalle associazioni ambientaliste. Costa è stato il ministro dell’Ambiente che meglio ha saputo comunicare le sfide che siamo stati chiamati ad affrontare, dai fiumi ai mari, dalle rinnovabili alla mobilità sostenibile, dalla lotta alla plastica fino alla tutela degli animali, uno dei pochissimi ad avere davvero a cuore l’ambiente e la salute dei cittadini, grazie probabilmente al suo lavoro come Generale dei Carabinieri che ha contribuito a smantellare e alzare il velo su la cosiddetta Terra dei Fuochi.

E i napoletani lo sanno, per questo lo hanno premiato portandolo a vincere un collegio uninominale che lo vedeva contrapposto proprio a Di Maio capolista della coalizione di Centro Sinistra.

Tante sono le iniziative concrete svolte nel corso del suo mandato, ne citiamo alcune.

Legge Salvamare

Una delle novità introdotte da Costa è la Salvamare, che sin da subito si è posta l’obiettivo di favorire la raccolta dei rifiuti, soprattutto della plastica abbandonata nelle acque e che spesso rimane intrappolata nelle reti dei pescatori. Per questo, rispetto a quanto si faceva in passato, con la Salvamare i pescatori potranno portare a riva i rifiuti e smaltirli, cosa che finora era vietata per un “errore normativo”,

La legge Salvamare ha previsto anche di incentivare le attività di pesca sostenibile come quella che privilegia l’utilizzo di cassette di legno anziché di polistirolo.

Dopo 4 anni, la Salva Mare è diventata Legge solo a maggio scorso.

Ne parlammo qui: Salvamare è legge: adesso finalmente non è più reato rimuovere i rifiuti da mare, fiumi e lagune

fiume sarno

©Sergio Costa/Facebook

La rivoluzione Plastic Free e la Plastic Tax

Da ottobre 2018, il ministero dell’Ambiente è plastic free proprio grazie a Costa e all’installazione di dispense di acqua alla spina e alla sostituzione dei prodotti all’interno dei distributori. Costa ha poi lavorato anche a due leggi per la riduzione della plastica monouso e degli imballaggi, sia per gli imprenditori che per i consumatori. Da allora, si sono moltiplicate le iniziative degli enti locali per eliminare la plastica monouso dagli uffici pubblici.

Leggi anche: La rivoluzione plastic free: addio all’usa e getta, dal Ministero dell’ambiente ai Comuni

Castalia, grandi pulizie… dei mari

Grazie a un accordo tra ministero dell’Ambiente, Castalia e Corepla, gli 8mila km di coste del nostro Paese sono stati pattugliati da 32 imbarcazioni col compito di rimuovere i rifiuti. La plastica recuperata è poi usata da Corepla per un progetto sperimentale di riciclo.

Per approfondire, leggi qui.

Il fiume Sarno, un sorvegliato speciale

È tra i più brevi eppure il più inquinato d’Europa: il fiume Sarno, in Campania, è lungo soltanto 24 chilometri dal Golfo di Napoli alle sue cinque sorgenti ai piedi dei monti Picentini, ma è considerato da sempre un mix di veleni, a causa dei numerosi sversamenti industriali illeciti e degli scarichi a cielo aperto di fogne urbane. Un disastro ambientale reiterato per decenni, ma che sotto la guida di Costa è emerso definitivamente.

Sono state decine gli interventi e i controlli, che hanno portato anche al sequestro di aziende che scaricavano illegalmente acque reflue industriali a ridosso del bacino.

Decreto Clima

A dicembre 2019, fu approvata la prima legge italiana per il contrasto ai cambiamenti climatici, stando alle parole del ministro Costa. Tra le novità introdotte dalle legge vi sono: l’istituzione di un tavolo permanente interministeriale sull’emergenza climatica, l’istituzione di un fondo per realizzare o implementare il trasporto scolastico per gli alunni delle scuole elementari e medie con mezzi ibridi o elettrici, un piano di incentivi ai Comuni per il “mangiaplastica”, la riforestazione delle città metropolitane, la nascita di un Fondo per incentivare interventi di messa in sicurezza, manutenzione del suolo e rimboschimento attuati dalle imprese agricole e forestali, e molte altre azioni.

Per approfondire, leggi qui

End of Waste

Si tratta du uno degli interventi più importanti effettuati da Costa. Il decreto per il riciclo di svariati materiali, da carta e cartone a pneumatici e pannolini, ha stabilito una vera e propria rivoluzione in termini di economia circolare.

L’End of Waste è un tassello indispensabile per la valorizzazione del potenziale dei rifiuti e può dare un forte contributo allo sviluppo delle potenzialità del settore di riciclo – affermò allora Costa. Una società del riciclo e del recupero diventa tale nel momento in cui i materiali possono essere reintrodotti sul mercato ed essere in grado di competere con le materie prime vergini, consentendo una riduzione del consumo di risorse naturali e materie prime, e la riduzione del quantitativo di rifiuti da destinare allo smaltimento.

Leggi anche: End of waste: dopo pneumatici e pannolini, via al libera anche al riutilizzo di carta e cartone da macero

Bonus mobilità

Favorire la mobilità sostenibile, questo è stato sin da subito l’obiettivo del Buono Mobilità che ha permesso a molti italiani di acquistare con un cospicuo incentivo bici, e-bike, handbike ma anche servizi di mobilità condivisa a uso individuale.

Ne parlammo qui.

Il fondo per gli animali selvatici

Con Costa è stata anche approvata una legge di bilancio che prevedeva diverse norme a favore degli animali, in particolare l’istituzione di un fondo per il recupero degli animali selvatici. Il fondo prevede un milione di euro all’anno a partire dal 2021 per sostenere i centri di recupero, che lavorano ogni giorno alla salvaguardia della fauna selvatica.

Ne parlammo qui: Nasce il fondo per gli animali selvatici: 1 milione di euro all’anno per i centri di recupero

Un lungo e prezioso curriculum, dunque, quello di Sergio Costa, rimasto uno dei ministri più amati anche dopo la caduta del Suo Governo:

Ad oggi è ancora troppo presto per capire su cosa e con chi punterà il nuovo Governo, vero è che nel programma di Fratelli d’Italia, guidato da Giorgia Meloni (ha ieri ha raccolto il 26% dei consensi risultando il primo partito in Italia) si parla di energie rinnovabili e transizione energetica sostenibile, ma anche di appoggio incondizionato ai rigassificatori (come quello di Piombino), all’apertura di nuove centrali nucleari e di pozzi per l’estrazione di gas.

Cosa ci aspetterà?

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Leggi anche: Elezioni 2022: cosa hanno in programma i vari partiti per tutelare l’ambiente? La nostra guida last minute

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