Sono mesi che il Ministero dell'ambiente si impegna a intervenire con controlli più serrati e sequestri di aziende che scaricano nel Sarno.
È tra i più brevi eppure il più inquinato d’Europa: il fiume Sarno, in Campania, soltanto 24 chilometri dal Golfo di Napoli alle sue cinque sorgenti ai piedi dei monti Picentini, tra l’omonimo comune e Nocera Inferiore, è da una vita il “fiume dei veleni”, serbatoio di sversamenti industriali illeciti e scarichi a cielo aperto di fogne urbane. Un disastro ambientale reiterato per decenni, ma ora qualcosa si sta muovendo.
Sono ormai mesi, infatti, che il Ministero dell’ambiente si impegna a intervenire con controlli più serrati e sequestri di aziende che scaricano illegalmente acque reflue industriali a ridosso del bacino del fiume. Gli scarichi illegali sono stati scoperti nel corso del tempo in seguito a indagini del nucleo investigativo ambientale dei Carabinieri.
Nelle ultime ore, il Ministro Sergio Costa ha annunciato nuovamente che soltanto negli ultimi 6 mesi sono state controllate oltre 260 attività produttive e denunciate 144 persone, individuati 41 scarichi abusivi, 36 sequestri tra aziende o parti di esse e 57 sanzioni amministrative per un importo pari a circa 225 mila euro.
“Il Sarno è stato negli anni soggetto ad aggressioni criminali per quanto riguarda sversamenti di materiale inquinante – dice Costa in un post. Grazie a una intensa e complessa campagna di controlli, anche con l’ausilio di droni, abbiamo represso fenomeni di abbandono di rifiuti nonché di illeciti sversamenti da parte di imprese nelle aree del bacino del fiume Sarno“.
https://www.facebook.com/SergioCostaMinistroAmbiente/posts/1013903275786718
Un lavoro intenso ma necessario, che vede coinvolte varie istituzioni e che insieme si impegnano per porre un freno alle cause dell’inquinamento di un fiume che ha tutto il diritto di essere come gli altri.
“I controlli non si fermano neanche un giorno – conclude Costa. Il lavoro è ancora tanto ma vi prometto che quel territorio tornerà ad avere una dignità ambientale come non si vede da ormai troppo tempo“.
Fonte: Sergio Costa Facebook
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