La crisi climatica si fa sempre più sentire e il trend dei primi mesi del 2023 è drammatico. Parliamo di un +135% di eventi climatici estremi rispetto a quelli del 2022, secondo i dati dell’Osservatorio Città Clima di Legambiente
Purtroppo ce ne siamo accorti tutti: l’Italia si sta trasformando, anno dopo anno, in un Paese dove un clima sempre più tropicale e anomalo favorisce eventi estremi come alluvioni, piogge torrenziali, trombe d’aria, ondate di calore, forti siccità e grandinate.
E l’emergenza sta diventando sempre più grave. Infatti, secondo i dati dell’Osservatorio Città Clima di Legambiente appena diramati, vi è un trend in crescita in questi primi mesi del 2023 rispetto allo scorso anno.
In Italia, fino a maggio 2023, si è registrato un +135% di eventi climatici estremi rispetto al 2022. Sono infatti già 122 (erano “solo” 52 negli stessi mesi del 2022) i fenomeni meteorologici che, dall’inizio di quest’anno, hanno provocato danni, in particolare a 6 regioni italiane.
Insomma, la crisi climatica minaccia sempre più anche il nostro Paese e spesso ci troviamo a dover affrontare piogge intense, la tipologia di evento climatico estremo più frequente con 30 casi dall’inizio dell’anno.
Come ha dichiarato Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, in seguito ai primi dati del 2023:
La fotografia scattata dal nostro Osservatorio Città Clima sugli eventi climatici estremi parla chiaro, bisogna invertire al più presto la rotta. L’alluvione che ha colpito nelle scorse settimane l’Emilia Romagna e le Marche, ma anche le violente piogge che si sono abbattute in questi ultimi giorni in Sardegna e in altre regioni d’Italia sono l’ennesima dimostrazione di quanto la crisi climatica stia accelerando il passo causando ingenti danni all’ambiente, all’economia del Paese, e perdite di vite umane.
Le regioni italiane più colpite da eventi estremi
Dall’inizio del 2023 sono 6 le regioni italiane più colpite da eventi climatici estremi. Si tratta di:
- Emilia-Romagna (36)
- Sicilia (15)
- Piemonte (10)
- Lazio (8)
- Lombardia (8)
- Toscana (8)
Cosa si può fare?
Sono 3 secondo Legambiente le azioni urgenti che l’Italia deve intraprendere:
- Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici: da approvare definitivamente dato che è ancora in fase di standby dopo la VAS (valutazione ambientale strategica) avviata alla fine dello scorso anno dopo la tragedia di Ischia. Naturalmente occorre stanziare le adeguate risorse economiche per attuarlo, non previste nell’ultima legge di bilancio.
- PNIEC: l’Italia insieme agli altri Paesi Ue deve aggiornare, entro la fine di giugno, il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) così da contribuire a contenere il surriscaldamento del pianeta entro la soglia critica di 1.5°C. Fondamentale è accelerare la transizione energetica, investendo nello sviluppo delle rinnovabili e dell’efficienza energetica, contemporaneamente decarbonizzando i trasporti a favore della mobilità elettrica.
- Legge sul consumo di suolo: il cui iter legislativo è iniziato nel 2012 (ma è bloccata in Parlamento dal 2016). Questa prevede di azzerare la cementificazione entro il 2050.
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Fonte: Legambiente
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