Nella penisola antartica, la fusione del ghiaccio si è intensificata di quasi dieci volte negli ultimi 600 anni, con il più rapido scioglimento verificatosi negli ultimi 50 anni. Lo dice una ricerca condotta dall'Australian National University e dal British Antarctic Survey
In Antartide, la fusione del ghiaccio si è intensificata di quasi dieci volte negli ultimi 600 anni, con il più rapido scioglimento verificatosi negli ultimi 50 anni. Lo dice una ricerca condotta dall’Australian National University (ANU) e dal British Antarctic Survey (BAS).
Nel 2008 un team scientifico ha forato il ghiaccio della penisola antartica, creando una buca lunga 364 metri nei pressi di James Ross Island, vicino alla punta settentrionale della Penisola Antartica, per misurare le temperature presenti e calcolare quelle passate della zona. Gli scienziati hanno allora scoperto che questo nucleo di ghiaccio ha dato una visione unica dello scioglimento dei ghiacciai al Polo Sud.
Misurando lo spessore di questi strati essi hanno potuto ricostruire la storia della fusione del ghiaccio in relazione ai cambiamenti di temperatura nel sito negli ultimi 1000 anni. “Abbiamo scoperto che le condizioni più fredde della Penisola Antartica e la quantità più ridotta di fusione d’estate si sono verificate circa 600 anni fa. A quel tempo le temperature erano 1,6° C inferiori a quelle registrati nel tardo 20° secolo e la quantità di neve annuale caduta che si è fusa e di nuovo ghiacciata è stata circa lo 0,5%” ha detto Nerilie Abram dell’ Australian National University e British Antarctic Survey. “Oggi la neve che cade e si scioglie ogni anno ha raggiunto il 5%, aumentando di dieci volte”.
È la prima volta che viene dimostrato che i livelli di fusione del ghiaccio nella penisola antartica sono particolarmente sensibili all’aumento delle temperatura durante il 20° secolo. Ciò significa che la Penisola Antartica si è riscaldata al punto che anche piccoli aumenti di temperatura possono provocare un notevole aumento dello scioglimento del ghiaccio nel periodo estivo.
Stando a quanto scoperto durante lo studio, la penisola antartica si è riscaldata più velocemente di qualsiasi altro luogo nel sud del mondo nel corso degli ultimi 50 anni, e le valutazioni scientifiche hanno attribuito la responsabilità, almeno in parte, a cause umane. In altre parti dell’Antartide, come la calotta antartica occidentale, il quadro è più complesso e non è ancora certo se i livelli di recente scioglimento del ghiaccio sono eccezionali o causati dai cambiamenti climatici prodotti dall’uomo.
Secondo Abram, lo studio ha mostrato che anche piccoli cambiamenti di temperatura possono provocare un elevato aumento della quantità di fusione in luoghi dove le temperature estive sono vicine allo 0, come ad esempio lungo la Penisola Antartica, e questo ha importanti implicazioni per l’instabilità del ghiaccio e l’innalzamento del livello del mare in un clima sempre più caldo.
Francesca Mancuso
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