I satelliti svelano che il fumo degli incendi in Canada è arrivato in Europa

Il Canada sta vivendo la stagione degli incendi peggiore degli ultimi 30 anni. E adesso il fumo, che ha offuscato anche i cieli degli Usa, ha raggiunto persino l'Europa, contribuendo ad aumentare i livelli di inquinamento

Dal mese di maggio boschi del Canada sono stati colpiti da una serie di giganteschi incendi, che si sono propagati tra la Columbia Britannica, l’Alberta, il Saskatchewan e i territori del Nord-Ovest, e verso l’Ontario, il Québec e la Nuova Scozia. I devastanti roghi hanno causato un record di inquinamento annuale per il Paese; non erano mai state così elevate negli ultimi 21 anni, da quando è iniziato il monitoraggio effettuato dal Copernicus Atmosphere Monitoring Service – CAMS. In totale le emissioni di carbonio prodotte dagli incendi sono pari a ben 160 megatonnellate.

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incendi canada copernicus 2023

@Copernicus

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Il fumo degli incendi in Canada visibile sull’Europa

Le enormi nuvole di fumo denso sono arrivate anche negli Usa, in città come New York, dove il cielo è diventato arancione e l’aria è diventata irrespirabile. Ma negli scorsi giorni, con l’aggravarsi degli incendi in Quebec e in Ontario, il fenomeno ha avuto conseguenze anche sul Vecchio Continente. Passando per l’Atlantico settentrionale, il fumo ha infatti raggiunto le costee europee (in particolare quelle di Paesi come la Spagna, il Portogallo e la Gran Bretagna), come è ben visibile anche dai satelliti di Copernicus, che stanno monitorando i suoi movimenti.

“È importante notare che i trasporti di fumo a lungo raggio, come questo episodio, tendono a verificarsi ad altitudini più elevate, dove la vita atmosferica degli inquinanti atmosferici è più lunga, il che significa che si manifestano maggiormente come cieli nebulosi con tramonti rossi/arancioni” chiariscono gli esperti..

Il nostro monitoraggio dell’entità e della persistenza delle emissioni degli incendi boschivi in Canada dall’inizio del mese di maggio ha mostrato quanto sia stato insolito, se confrontato con i due decenni del nostro set di dati. – commenta Mark Parrington, Senior Scientist del  CAMS – Il trasporto a lungo raggio del fumo che stiamo monitorando non è insolito e non si prevede che abbia un impatto significativo sulla qualità dell’aria in superficie in Europa, ma il fatto che i valori così elevati della profondità ottica dell’aerosol e degli altri inquinanti associati al pennacchio di fumo siano così alti quando raggiungono questo lato dell’Atlantico, è un chiaro riflesso dell’intensità degli incendi.

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Fonti: Copernicus

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