Nuovo esempio di turismo incivile in Sardegna, con due vacanzieri che hanno deciso di lanciare le loro moto d’acqua nell’Area Marina Protetta di Tavolara Capo Coda Cavallo
Due turisti americani sono stati multati per un totale di 708 euro (354 euro a testa) dopo aver violato le normative ambientali all’interno dell’Area Marina Protetta di Tavolara Capo Coda Cavallo vicino Olbia, in provincia di Sassari.
Il reato ambientale di cui si sono resi colpevoli è avvenuto il 29 luglio quando i due vacanzieri, a bordo di uno yacht di lusso, hanno lanciato le loro moto d’acqua in acqua a tutta velocità davanti alla spiaggia di Cala Brandinchi, situata tra Punta Aldia e Isola Rossa.
La loro azione ha immediatamente attirato l’attenzione dei bagnanti che hanno immediatamente chiamato le autorità locali. Il personale del Corpo Forestale di La Caletta, in servizio di vigilanza marittima, è intervenuto prontamente per fermare i due turisti e identificarli.
Non si tratta di un caso isolato
Le moto d’acqua utilizzate dai due erano in netto contrasto con le regolazioni in vigore che limitano l’uso di tali mezzi solo alle forze dell’ordine e ai soccorsi in mare, mentre per tutti gli altri è vietato l’accesso all’area. Il gruppo forestale ha mobilitato due motovedette per identificare i trasgressori e impedire ulteriori infrazioni.
La violazione delle regole di tutela ambientale purtroppo non è un caso isolato; nelle ultime settimane, la Sardegna ha visto diversi episodi simili. Recentemente la spiaggia di Talmone a Palau è stata teatro di un party privato non autorizzato, mentre l’isola di Soffri nell’Arcipelago di La Maddalena ha subito l’invasione di turisti non rispettosi delle normative ambientali.
Gonaria Dettori, direttrice del servizio territoriale dell’Ispettorato Forestale di Nuoro, ha dichiarato che i controlli nell’Area Marina Protetta continueranno con grande attenzione e saranno rafforzati soprattutto in vista del periodo di Ferragosto. L’obiettivo è garantire la salvaguardia ambientale e prevenire ulteriori episodi di “turismo incivile” lungo le coste sarde.
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