Un'azienda delle Isole Faroe che alleva salmoni ha acquistato un aereo per portare il suo pesce fresco direttamente negli Stati Uniti in meno di 24 ore. Si tratta dell'ennesima assurdità mascherata anche da scelta ambientalista
L’azienda faroese Bakkafrost, che possiede anche la Scottish Salmon Company e produce salmone destinato al mercato Usa, ha acquistato un Boeing 757 per trasportare il suo pesce al di là dell’Atlantico in giornata. Sostiene tra l’altro che in questo modo potrà ridurre la propria impronta di carbonio e anche gli sprechi di pesce.
L’aereo privato di Bakkafrost, in pratica, è stato convertito in un frigorifero volante che può trasportare ben 35 tonnellate di salmone fresco, refrigerato a zero gradi, dalle Isole Faroe (tra Scozia e Islanda) fino ad un aeroporto del New Jersey. Da lì in poco tempo può arrivare facilmente ai vari grossisti e ristoranti statunitensi.
Bakkafrost prevede anche voli extra per portare il salmone scozzese a New York che così potrebbe arrivare fresco, praticamente di giornata, nei prestigiosi ristoranti di Manhattan.
Naturalmente c’è già chi ha criticato tale scelta: come può un viaggio in aereo ridurre le emissioni di carbonio quando è noto che questo genere di trasporto è il più inquinante in assoluto? Leggi anche: Quanto inquinano gli aerei? Il 70% in più di cinquanta anni fa
Pesce fresco come salmone, tonno ma anche le aragoste vengono spesso trasportati in aereo in giro per il modo per evitare di congelarli e poi imbarcarli sulle navi. Ma a che prezzo? Le stime calcolano che i filetti di salmone che dalla Scandinavia raggiungono gli Stati Uniti per via aerea producono 17 volte più CO2 rispetto ai viaggi in nave.
Ma l’amministratore delegato di Bakkafrost, Regin Jacobsen, è convinto che i voli diretti in una stiva già refrigerata sono in grado di ridurre del 45% le emissioni di CO2 dell’azienda. Attualmente il salmone arriva negli Stati Uniti via Heathrow, dunque fa scalo, il che aumenta il tempo di volo e le quantità di ghiaccio necessarie a mantenere il pesce fresco.
Ma c’è chi la pensa diversamente. La strategia del rivale di Bakkafrost, l’azienda Hiddenfjord (sempre delle isole Faroe) ha scelto di eliminare del tutto il trasporto aereo di merci già da ottobre 2020 e utilizza per il trasporto di salmone esclusivamente navi. Così ha dichiarato di ridurre l’impronta di carbonio del 94%.
Il problema però sta a monte, come vi abbiamo detto già diverse volte, gli allevamenti di salmone sono dei veri e propri lager, quanto di più lontano ci possa essere dalla sostenibilità ambientale di cui queste aziende vorrebbero farsi portavoce.
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Matteo Viviani, dopo l’inchiesta de Le Iene sul salmone d’allevamento andata in onda circa un anno fa, ci aveva spiegato in un video come riconoscerlo a colpo d’occhio e come comportarci durante gli acquisti per cercare di evitarlo.
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Fonte: The Guardian
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