L'aria delle palestre in cui si pratica arrampicata è più inquinata di quella che si respira in autostrada: tutta colpa delle scarpe, come dimostrato da un nuovo studio
Sappiamo che le microparticelle prodotte dall’usura degli pneumatici di automobili e camion sull’asfalto, disperse nell’aria, sono dannose per la salute umana e per l’ambiente.
Tuttavia, ciò che molti non sospettavano è che un fenomeno simile avviene, in scala ridotta, anche nelle palestre e, in particolare, nei centri dove si pratica arrampicata al chiuso.
In questo caso, le fonti dell’inquinamento non sono gli pneumatici, bensì le scarpe da arrampicata, le cui suole sono fatte con componenti simili a quelle delle gomme delle automobili, e quindi potenzialmente pericolose.
Lo dimostra uno studio condotto dai ricercatori dell’Università di Vienna e della Scuola Politecnica Federale di Losanna, e pubblicato sul portale ChemRxiv.
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Il pericolo degli pneumatici
Diverse ricerche condotte negli ultimi anni hanno dimostrato che, oltre a quello proveniente dai tubi di scappamento, c’è un’altra fonte di inquinamento provocato dai mezzi su gomma.
L’usura degli pneumatici sull’asfalto può dare origine a particelle di microplastica estremamente pericolose, che si accumulano ai bordi delle strade e vengono immessi negli ecosistemi acquatici grazie alla pioggia.
Si tratta di particelle di dimensioni sub-millimetriche costituite perlopiù da elastomeri: a causa della loro composizione chimica e delle loro dimensioni ridottissime, possono essere respirate da animali ed esseri umani e causare gravi danni alla salute e agli ecosistemi.
Oltre alle microplastiche, con l’usura degli pneumatici si disperdono nell’ambiente anche tracce di additivi chimici che vengono aggiunti alle gomme da strada per aumentarne le prestazioni e la resistenza.
Si pensi che la gomma di uno pneumatico può contenere fino a mille additivi: molti di questi hanno effetti sconosciuti sulla salute e sull’ambiente, mentre altri sono sicuramente tossici.
Un esempio di questo è un additivo 6PPD, ampiamente utilizzato per proteggere i pneumatici delle auto dall’ozono: disperso nell’acqua piovana, si degrada in chinone 6-PPD, un contaminante responsabile delle stragi di salmone argentato in diverse parti del mondo.
Lo studio nelle palestre
Nel nuovo studio, i ricercatori hanno raccolto campioni di aria e polvere da due centri di arrampicata e due palestre, rilevando una concentrazione di polveri sottili superiore alla soglia di sicurezza raccomandata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Nei campioni di aria e polvere sono stati trovati rispettivamente 9 e 12 dei quindici additivi oggetto dello studio, tra cui il pericoloso 6PPD.
Secondo le stime degli scienziati, in palestra, gli arrampicatori potrebbero respirare una quantità di additivi superiore a quella che respirerebbero stando vicino a una strada molto trafficata.
Sottolineiamo che questo studio è stato condotto su un campione molto piccolo di sole quattro palestre e che, pertanto, è necessario disporre di dati più solidi prima di trarre conclusioni definitive.
Tuttavia, è essenziale adottare strategie per minimizzare l’esposizione a queste sostanze nelle palestre di arrampicata, come pulizie più frequenti, l’uso di filtri per l’aria e, soprattutto, la messa al bando dei modelli di scarpe più inquinanti.
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Fonte: Chem Rxiv
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