Chiarezza fatta sui sacchetti di plastica. Dopo la promessa fatta dal Ministro Clini alla fine del 2011 di regolamentare una volta per tutte la normativa in fatto di shopper indicandone i criteri di biodegradabilità e la delusione pochi giorni dopo di non trovare le nuove norme sul decreto Milleproroghe, è stato finalmente pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale il decreto legge con il quale si dice veramente addio alle inquinanti buste di plastica.
Chiarezza fatta sui sacchetti di plastica. Dopo la di regolamentare una volta per tutte la normativa in fatto di shopper indicandone i criteri di biodegradabilità e la delusione pochi giorni dopo di non trovare le nuove norme sul decreto Milleproroghe, è stato finalmente pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale il decreto legge con il quale si dice veramente addio alle inquinanti buste di plastica.
L’entrata in vigore del decreto legge n.2 del 25/01/2012 “misure straordinarie e urgenti in materia ambientale”, infatti, andrà ad aggiornare il divieto di commercializzazione entrato in vigore dal primo gennaio 2011, stabilendo i criteri di vera biodegradabilità degli shopper che, da oggi in poi, secondo quanto previsto dall’articolo 2, per essere definiti veramente tali, dovranno garantire la loro compostabilità in base alla normativa europea EN13432.
In tal modo si mette fine alla spinosa disputa in corso da un anno tra associazioni ambientaliste e produttori di buste di plastica, ma soprattutto si rendono illegali gli shopper realizzati con gli additivi, che si sono ampiamente diffusi nel commercio al dettaglio in Italia per sopperire alla messa al bando.
Gli unici sacchetti di plastica tradizionali ancora permessi saranno quelli effettivamente riutilizzabili ovvero le buste che abbiano uno spessore minimo di 200 micron per i sacchetti ad uso alimentari e di 100 micron per i sacchetti destinati ad altri usi. Al di sotto di tali spessori, invece, gli shopper dovranno essere necessariamente realizzati con materiali compostabili che “non inquinino il processo di produzione del compost di qualità ottenuto dal trattamento dei rifiuti organici domestici”.
A chi non rispetterà questi nuovi parametri e commercializzerà buste non conformi alla legge sono previste sanzioni da 2.500 euro fono a 25000 euro
Soddisfatta Legambiente, da sempre in prima linea nella battaglia contro le buste di plastica:“Grazie all’impegno rispettato dal Ministro Clini, l’Italia completa nel migliore dei modi la rivoluzione iniziata con il bando dei sacchetti di plastica inserito nella finanziaria 2007, che ha già permesso una forte riduzione degli shopper usa e getta in tutto il Paese e la riscoperta della sana abitudine delle sporte riutilizzabili. Con la legge di ieri l’Italia si conferma paese leader al mondo nella lotta all’inquinamento da plastica e nella promozione di produzioni industriali innovative e rispettose dell’ambiente”.
Scarica qui il testo integrale del decreto