Torna la sabbia del Sahara: i motivi di questo fenomeno (e quali sono i rischi per la salute)

Cieli gialli e auto coperte da polvere rossa: è tornata in Italia la sabbia del Sahara con tutte le conseguenze negative per la nostra salute

La sabbia del Sahara torna a far parlare di sé in Italia con una nuova ondata che sta attraversando il Mediterraneo, spinta dall’anticiclone africano. Questo fenomeno naturale, che si è già manifestato diverse volte quest’anno, sta provocando cieli gialli e automobili coperte da polvere rossa.

Il picco di questa ondata lo si è avuto tra mercoledì e ieri, coinvolgendo gran parte del Paese. Il programma Copernicus, gestito in collaborazione dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e dalla Commissione Europea, ha comunicato attraverso un post su X che valori elevati di profondità ottica dell’aerosol hanno colpito e colpiranno Francia, Italia e parte dell’Europa centrale nei prossimi giorni.

Le immagini satellitari del programma Copernicus mostrano le traiettorie della polvere sahariana, spinta da venti forti verso l’Italia. Secondo le previsioni, il Centro-Nord sarà interessato dal fenomeno fino a oggi, mentre al Sud il picco si verificherà durante il fine settimana. La Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) ha espresso preoccupazione per l’impatto di questa polvere sulla qualità dell’aria e sulla salute dei cittadini, in particolare di bambini, anziani, cardiopatici e persone con malattie respiratorie.

Perché questo fenomeno è pericoloso per la salute

Barbara Maher, direttrice del Centro per il Magnetismo e Paleomagnetismo Ambientale dell’Università di Lancaster, ha spiegato che la polvere trasportata dal vento contiene particelle sollevate dalla superficie del suolo, mescolate con inquinamento atmosferico di origine antropica. La polvere del Sahara è rossa a causa della presenza di ossidi di ferro, che conferiscono proprietà magnetiche.

Riccardo Bertacco, professore ordinario di Fisica al Politecnico di Milano, ha chiarito che è più corretto parlare di “polveri” piuttosto che di “sabbia”, poiché quest’ultima è troppo pesante per essere trasportata a lunghe distanze. Le particelle di polvere, con un diametro medio di 20 micron, possono elevarsi fino a 10.000 metri di altitudine e viaggiare per migliaia di chilometri, raggiungendo l’Italia

Il presidente di Sima, Alessandro Miani, ha sottolineato che ogni anno circa 180 milioni di tonnellate di polveri si sollevano dal Sahara, aggiungendosi alle particelle inquinanti già presenti in atmosfera. Queste polveri contribuiscono all’aumento delle concentrazioni di PM10, con effetti negativi sulla salute pubblica.

Uno studio pubblicato su Occupational and Environmental Medicine ha evidenziato un aumento dei ricoveri ospedalieri per cause respiratorie in presenza di polveri sahariane. Pertanto, è consigliabile limitare l’esposizione, specialmente per i soggetti più vulnerabili.

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