Oggi l'Italia piange altre vittime: 12 in totale le vite travolte dal fango e dalla pioggia. Tra polemiche e commozione, si torna a parlare di rischio idrogeologico. È bene tenersi informati e sapere se la propria abitazione, o almeno la propria area di residenza, siano soggette a frane e alluvioni
Indice
Oggi l’Italia piange altre vittime: 12 in totale le vite travolte dal fango e dalla pioggia. Tra polemiche e commozione, si torna a parlare di rischio idrogeologico. È bene tenersi informati e sapere se la propria abitazione, o almeno la propria area di residenza, siano soggette a frane e alluvioni.
Secondo il Rapporto Ispra 2018 sul dissesto idrogeologico, in Italia popolazione, famiglie, edifici, imprese e beni culturali rischiano grosso. In Europa siamo uno dei paesi più soggetti a frane, in totale 620.808 in un’area di 23.700 km2 , pari al 7,9% del territorio nazionale.
Circa un terzo del totale delle frane in Italia sono dovute ai cosiddetti fenomeni a cinematismo rapido ossia crolli, colate rapide di fango e detriti caratterizzati da velocità elevate, fino ad alcuni metri al secondo, e da elevata distruttività, con gravi conseguenze in termini di perdita di vite umane, come hanno purtroppo dimostrato i tristi eventi accaduti negli ultimi giorni.
Non sono casi isolati. Ogni anno secondo l’Ispra sono oltre un centinaio quelli che causano vittime, feriti, evacuati e danni a edifici, beni culturali: nel 2017 sono stati 172, nel 2016 146, nel 2015 addirittura 311 e sono stati 211 nel 2014.
Per l’Ispra le famiglie a rischio alluvioni in Italia sono 2.648.499 (10,8%) nello scenario a pericolosità idraulica media P2 e risiedono soprattutto in Emilia-Romagna, Toscana, Veneto, Lombardia e Liguria.
Che fare?
Anche se non sempre si può prevedere la furia della natura, si può cercare di capire se la zona in cui viviamo o meglio ancora la nostra casa, siano in una zona a elevato rischio idrogeologico.
Di certo vivere in abitazioni abusive e troppo vicine a torrenti, anche poco ricchi d’acqua, aumenta le probabilità di conseguenze disastrose, complici anche l’incuria e i mancati interventi di manutenzione delle amministrazioni.
Il rischio meteo-idrogeologico e idraulico è fortemente condizionato dall’azione dell’uomo. La densità della popolazione, la progressiva urbanizzazione, l’abbandono dei terreni montani, l’abusivismo edilizio, il continuo disboscamento, l’uso di tecniche agricole poco rispettose dell’ambiente e la mancata manutenzione dei versanti e dei corsi d’acqua hanno sicuramente aggravato il dissesto e messo ulteriormente in evidenza la fragilità del territorio italiano, aumentando l’esposizione ai fenomeni e quindi il rischio stesso.
Per questo, è doveroso sapere se si vive in una zona a rischio e cosa (non) fare. Per questo, esistono mappe e applicazioni che tutti dovrebbero consultare e conoscere.
La mappa delle zone a rischio frane
Per la mappa ingrandita clicca qui
La mappa delle zone a rischio alluvioni
Per la mappa ingrandita clicca qui
Applicazioni
Oltre alle mappe è possibile utilizzare una serie di app, come quella messa a disposizione da SkyTG24, basata sui dati più recenti forniti da ISPRA (inondazioni e frane), Protezione Civile (terremoti ed eruzioni) e ISTAT (aggregazione dati, popolazione e confini territoriali). L’applicazione web fornisce informazioni su rischio idrogeologico, pericolosità sismica e allerta vulcanica.
Basta inserire il nome del proprio comune.
Molto utile anche l’app BretMaps, dedicata ai dispositivi mobili per segnalare situazioni di pericolo idrogeologico. Si tratta di una startup ideata da Gaia Guadagnoli, 26 anni.
⚠ LEGGERE CON LA MASSIMA ATTENZIONE ⚠
COSA FARE
Ricordiamo che in caso di alluvioni o di violente piogge è meglio evitare di uscire se non per strettissime necessità, moderare la velocità sulle strade, evitare di stazionare su passerelle e ponti e/o nei pressi di argini di torrenti e corsi d’acqua ed evitare tutte quelle aree che, nella propria esperienza locale, in passato hanno dato problemi durante periodi con forti e prolungate precipitazioni.
A fornire una serie di utilissimi consigli è la Protezione civile: “Sapere se la zona in cui vivi, lavori o soggiorni è a rischio alluvione ti aiuta a prevenire e affrontare meglio le situazioni di emergenza”.
Cosa fare – Durante l’Alluvione
Se ci troviamo in un luogo chiuso, evitiamo di scendere in cantina, nei seminterrati o in garage e non usciamo per mettere al sicuro auto o altri beni. Se ci troviamo in un seminterrato o al piano terra, saliamo ai piani superiori evitando l’ascensore. Chiudiamo gas e disattiviamo l’impianto elettrico e non beviamo acqua dal rubinetto.
Se ci troviamo all’aperto cerchiamo di allontanarci dalla zona allagata e di raggiungere rapidamente l’area vicina più elevata, evitando pendii o scarpate artificiali che potrebbero franare. Evitiamo l’auto, sottopassi, argini, ponti e limitiamo l’uso del cellulare: tenere libere le linee facilita i soccorsi. Facciamo attenzione anche alle zone dove l’acqua si è ritirata perché il fondo stradale potrebbe essere indebolito e cedere.
Nel nostro piccolo possiamo tenerci informati il più possibile, evitando allarmismi ma cercando di stare con gli occhi bene aperti.
Qui tutte le informazioni della Protezione civile in caso di temporali e fulmini, pioggia e grandine, alluvione, frana, neve e gelo, valanghe, nebbia, mareggiate, ondate di calore, crisi idriche e ciclone.
LEGGI anche:
- 10 eventi che ti faranno ammettere l’esistenza dei cambiamenti climatici a casa tua
- Dimaro, il paese che non c’è più. Il fango spazza via tutto, compresa la vita
- Italia nella morsa del maltempo, morti e danni da Nord a Sud. La natura ci presenta il conto
Fonte: Ispra