Riscaldamento globale: la popolazione di Kiribati sta pensando di evacuare in massa sulle isole Fiji

Lo stato insulare di Kiribati potrebbe scomparire sommerso dalle acque dell’Oceano Pacifico, il cui livello sarebbe in progressivo innalzamento a causa del riscaldamento globale. I maggiori esponenti politici dell’arcipelago starebbero prendendo in considerazione l’ipotesi di trasferire la popolazione attuale verso lidi più sicuri, nell’evenienza che la peggiore delle ipotesi possa trasformarsi in realtà. In tal caso gli abitanti di Kiribati potrebbero trovare luna nuova dimora sul territorio delle più estesa tra le isole Fiji, Viti Levu.

Lo stato insulare di Kiribati potrebbe scomparire sommerso dalle acque dell’Oceano Pacifico, il cui livello sarebbe in progressivo innalzamento a causa del riscaldamento globale e dei cambiamenti climatici. I maggiori esponenti politici dell’arcipelago starebbero prendendo in considerazione l’ipotesi di trasferire la popolazione attuale verso lidi più sicuri, nell’evenienza che la peggiore delle ipotesi possa trasformarsi in realtà. In tal caso gli abitanti di Kiribati potrebbero trovare una nuova dimora sul territorio delle più estesa tra le isole Fiji, Viti Levu.

La speranza è che una simile evenienza non si possa mai concretizzare realmente, ma il Presidente della Repubblica di Kiribati pare stia prendendo in seria considerazione la possibilità di acquistare una porzione di terreno di estensione pari a circa 2400 ettari proprio sull’isola in cui la capitale delle Fiji, Suva, si trova collocata. La proposta di vendita del terreno sarebbe giunta da un’associazione religiosa ed il suo valore si aggirerebbe intorno ai 7 milioni di euro. La sua estensione è stata giudicata compatibile in vista dell’eventuale trasferimento di una popolazione composta da 103 mila persone.

Anote Tong, presidente di Kiribati, spera che non si debba mai giungere ad una decisione tanto drastica. Resta però il fatto che, proprio a causa dell’innalzamento del livello del mare e dei cambiamenti climatici, numerosi villaggi costieri abbiano già dovuto affrontare un vero e proprio trasferimento, che ha comportato la dislocazione della popolazione verso l’entroterra. Gran parte degli atolli di Kiribati si trovano a pochissimi metri sul livello del mare, che anno dopo anno ne sta erodendo le coste. Le maggiori preoccupazioni sono rivolte alle generazioni future, per cui abbandonare le isole che si troveranno più a rischio potrebbe essere l’unica soluzione per la sopravvivenza.

Tra i maggiori problemi vi è la contaminazione dell’acqua potabile causata dall’infiltrarsi sempre più frequentemente di acqua proveniente dal Pacifico tra i terreni delle zone abitate. Il fenomeno porrebbe particolarmente a rischio le coltivazioni e la vita di alberi e piante. Resta inoltre costante il timore che gli atolli possano essere spazzati via da inattesi e violenti eventi climatici, come gli tsunami. Nel corso degli ultimi decenni il livello delle acque oceaniche si sarebbe innalzato di soli 2 millimetri all’anno, almeno secondo gli esperti, ma tale valore sarebbe ora in aumento.

Kiribati era stata una colonia britannica fino al 1979, anno della sua indipendenza. Essa si è poi trasformata in una Repubblica, in cui Capo dello Stato e capo del Governo coincidono. Sarà dunque Anote Tong a dover occuparsi della decisione finale in merito all’acquisto delle terre su cui Kiribati potrebbe trasferirsi in futuro. Il piano si trova attualmente al vaglio del Parlamento. Si prevede che il responso definitivo possa giungere entro fine aprile. Soltanto dopo aver ottenuto un parere positivo da parte degli organi politici, Tong potrà dare inizio alle trattative con le Fiji, nella speranza di poter ottenere un’accoglienza favorevole per i futuri abitanti di Kiribati.

Marta Albè

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