Inquinamento da Pfas: chiesto il rinvio a giudizio per 9 dirigenti della Miteni

Chiesto il rinvio a giudizio per nove dirigenti della Miteni, azienda chimica che per anni ha riversato sostanze altamente inquinanti nella falda veneta

La Procura della Repubblica di Vicenza ha chiesto il rinvio a giudizio di nove dei tredici dirigenti della Miteni, nell’ambito dell’indagine sull’inquinamento da Pfas . Le posizioni degli altri quattro indagati sono state invece stralciate.

La richiesta è stata firmata dai pubblici ministeri Barbara De Munari e Hans Roderich Blattner nell’ambito dell’indagine relativa all’inquinamento delle falde da sostanze perfluoroalchiliche (Pfas) riversate nelle falde da Miteni fino al 2013.

La Miteni era un’azienda chimica di Trissino, in provincia di Vicenza, che produceva intermedi contenenti fluoro e destinati alle industrie agrochimica e farmaceutica .

I Pfas sono sostanze prive di odore e colore, altamente inquinanti e molto persistenti nell’ambiente. Si tratta di composti potenzialmente cancerogeni e capaci di interferire con il sistema endocrino degli esseri viventi, con conseguenze importanti sulla salute umana.

La società è fallita dopo essersi autodenunciata nel 2013 per aver immesso tensioattivi perfluorurati nelle falde intorno a Trissino.

Tracce di queste sostanze
sono state trovate nell’organismo di adulti e bambini che abitano nel territorio interessato: si parla di almeno 350mila cittadini esposti alle molecole inquinanti.

La contaminazione è senza precedenti poiché ha interessato le falde e, di conseguenza, tracce di queste sostanze inquinanti e pericolose per la salute sono finite nell’acqua e nella filiera alimentare.

I reati contestati agli indagati sono disastro innominato e avvelenamento delle acque: si tratta di accuse molto pesanti e che prevedono tempi di prescrizione maggiore rispetto al disastro ambientale.

Il caso passerà ora all’Ufficio del Gip e verrà fissata un’udienza preliminare per stabilire se gli indagati verranno sottoposti a processo o meno.

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