Umido o organico, una tipologia di rifiuto davvero preziosa. Ormai un po' in tutte le città, la raccolta differenziata ne consente un maggiore recupero. Ma come fare smaltire correttamente questi rifiuti?
Indice
Umido o organico, una tipologia di rifiuto davvero preziosa. Ormai un po’ in tutte le città, la raccolta differenziata ne consente un maggiore recupero. Ma come fare smaltire correttamente questi rifiuti?
I rifiuti organici sono formati da tutte quelle sostanze di origine vegetale o animale, che giornalmente occupano circa un terzo dei rifiuti solidi urbani. In linea di massima sono formati da scarti di cucina, avanzi di cibo, scarti di frutta e verdura, bastoncini in legno per gelati, fondi di caffè e filtri di tè, escrementi di animali domestici, piccoli rifiuti di giardinaggio.
Essendo, per loro natura, umidi danno problemi di percolazione nelle discariche, elevati costi (ed emissioni nocive) per l’incenerimento, fermentano e producono cattivi odori. Per questo è molto utile differenziarli.
Imparare a riconoscerli e a gettarli correttamente è utile, non solo per evitare che finiscano nel secchio dell’indifferenziato ma anche per sfruttarli al meglio, anche in casa.
Ecco 4 modi per smaltire correttamente i rifiuti organici.
Raccolta differenziata
Se il comune in cui viviamo ha attivato il servizio di raccolta, porta a porta e non, informiamoci sui giorni per il conferimento. Si raccomanda di usare le sole bustine fornite in alcuni casi dai comuni o da quelle in mater-bi completamente compostabili. In questo caso, possiamo gettare anche togavglioli sporchi
Compostiera da giardino
Il modo migliore per smaltire i rifiuti organici è senza dubbio quello di trasformarli in qualcosa di utile. Come? Attraverso il compostaggio, un processo che permette di sottrarli dal normale flusso dei rifiuti, riducendo la formazione di biogas e percolati in discarica e contribuisce alla riduzione dell’effetto serra mediante il “confinamento” del carbonio nel suolo. Attraverso la trasformazione del rifiuto in un ottimo fertilizzante, inoltre, si migliorano anche le caratteristiche fisiche del terreno riducendo l’uso di concimi chimici e pesticidi.
Alcuni comuni mettono a disposizione gratuitamente ai cittadini che le richiedono le compostiere da giardino, appositi recipienti in cui gettare i rifiuti. Lì, lentamente e grazie all’azione dei batteri, l’organico si trasformerà in compost.
Ne esistono numerosi modelli in commercio ma è possibile anche realizzarla da soli, sfruttando anche materiali di recupero come i bancali o ancora costruendola con una rete metallica, del nastro adesivo e dei quadrati di rete.
Compostiera da balcone faidate
In questo caso, rispetto alla compostiera da giardino, si consiglia di gettare solamente gli scarti della frutta e della verdura per velocizzare il processo di fermentazione naturale. Gli altri rifiuti, come i tovaglioli di carta, potrebbero interferirie col compost.
Come per le compostiere da giardino, anche quelle da balcone possono essere acquistate o realizzate col faidate. È possibile farlo usando un normale bidone capiente con coperchio, dell’argilla espansa in palline, rete in plastica, zanzariera in tessuto, fil di ferro ricoperto, un sottovaso e delle mollette da bucato in plastica.
Tritarifiuti o dissipatore di rifiuti
Molto utilizzati in America e nel resto del mondo, i tritarifiuti fino a qualche tempo erano vietati in Italia ma l’art. 2, cc. 8-bis e 19, del decreto legislativo 16 gennaio 2008, n. 4, ha modificato la precedente norma e in particolare il comma 3 che recitava: “non è ammesso lo smaltimento dei rifiuti, anche se triturati, in fognatura”.
Oggi questo comma recita: “Non è ammesso lo smaltimento dei rifiuti, anche se triturati, in fognatura, ad eccezione di quelli organici provenienti dagli scarti dell’alimentazione trattati con apparecchi dissipatori di rifiuti alimentari che ne riducano la massa in particelle sottili, previo accertamento dell’esistenza di un sistema di depurazione da parte dell’ente gestore del servizio idrico integrato”.
È possibile quindi utilizzare i tritarifiuti per trattare l’organico, eliminando del tutto il problema dello stoccaggio e dell’accumulo dell’umido in casa. Il tritarifiuti da lavandino si posiziona all’interno del tubo di scarico, è formato da un cilindro con, alla base, dei martelletti che si muovono a grande velocità. In questo modo disgregano del tutto gli scarti alimentari, rendendoli una poltiglia semi-liquida, che può passare nei tubi di scarico senza rovinarli né provocare cattivo odore.
Su Casinamia.com sono suggeriti tre modelli, con un buon rapporto qualità/prezzo. Fino a poco tempo fa, l’unica ditta che produceva dissipatori alimentari da lavello era InSinkErator ma adesso si sta facendo strada un nuovo brand italiano: Franke Kitchen System Italia.
Unica accortezza. A livello condominiale, possono essere presenti dei regolamenti che ne vietano l’uso. Per essere sicuri di poter utilizzare un dissipatore basta chiedere all’Amministratore Condominiale o all’Ufficio Comunale Competente.
Potete leggere il comma qui
Redazione GreenMe