Confezioni in Tetra Pak: quando le butti non fare questo errore che commettono in molti

Il tema della conservazione degli alimenti è più che mai attuale in un’ottica di contrasto agli sprechi e di risparmio, in termini economici ma anche di risorse: dietro il cibo che mettiamo a tavola ogni giorno, infatti, c’è un enorme consumo di acqua, suolo, energia elettrica e altre risorse che troppo spesso ancora finiscono sprecate.

Fra gli imballaggi più noti e più efficaci per la conservazione del cibo vi è senza dubbio il Tetra Pak, molto utilizzato nel comparto del packaging per alimenti poiché permette di conservare per lunghi periodi alimenti liquidi e semiliquidi che altrimenti deperirebbero in pochi giorni – come latte, succhi di frutta, sughi pronti e molto altro.

Ma che materiale è il Tetra Pak? Molto più di un semplice cartoncino, il Tetra Pak è costituito da tre diversi materiali: carta, alluminio e plastica – oltre, ovviamente, agli inchiostri utilizzati per l’etichettatura esterna. Questi materiali sono accoppiati fra loro con tecnologie molto sofisticate. In primo luogo, la carta viene ricoperta da un sottile strato di plastica, che è lo strato più esterno del contenitore. In seguito la carta subisce un processo di “laminatura” attraverso l’applicazione di un foglio di alluminio.

Ogni materiale svolge una propria funzione specifica: la plastica esterna protegge la confezione dall’umidità; il cartone conferisce robustezza e solidità all’imballaggio; infine, il foglio di alluminio funge da barriera contro luce e ossigeno e protegge così l’integrità del prodotto conservato. La maggior parte dei contenitori in Tetra Pak, poi, è dotata di un tappo a vite realizzato in plastica.

Come si ricicla il Tetra Pak

Un contenitore così composto, realizzato con materiali diversi, sembrerebbe molto difficile da riciclare e il rischio di sbagliare contenitore di conferimento è dietro l’angolo. In realtà, l’intero contenitore va conferito o nel contenitore della carta: infatti, che non è necessario togliere il tappo e tagliare la parte della filettatura plastica per effettuare una corretta raccolta differenziata, oppure nel contenitore della plastica.

I sistemi di raccolta dipendono dalla tecnologia degli impianti di selezione che ci sono a valle della raccolta e quindi possono variare da comune a comune, quindi vi invitiamo sempre a controllare sul sito del gestore dei rifiuti della vostra città, prima di conferire le vostre confezioni.

Leggi anche: Non solo Tetra Pak®, tutte le confezioni in poliaccoppiato che hai (forse) sempre sbagliato a gettare nell’indifferenziata

L’impegno di Tetra Pak per l’ambiente

Crediamo che le aziende possano essere un catalizzatore di cambiamento positivo e generare valore nel lungo periodo per la società. La sostenibilità è sempre stata in primo piano e al centro delle attività di Tetra Pak. Il nostro fondatore, Dr. Ruben Rausing, una volta disse che “una confezione dovrebbe far risparmiare più di quanto costa”.

Molto chiaro il messaggio iniziale di Lars Holmquist, Vice Presidente di Tetra Pak, e molto chiaro anche l’intento dell’azienda, che non mette in agenda la sostenibilità, ma fa della sostenibilità l’agenda stessa.

Il Tetra Pak è e resta una vera e propria miniera di materiali, e i tassi di riciclo sono aumentati notevolmente negli ultimi anni, come dimostrato dai dati diffusi all’interno del 23esimo Report di Sostenibilità: le nuove confezioni sono fatte per essere riciclate, utilizzando materiali riciclati e rinnovabili.

Massimo è lo sforzo per recuperare le confezioni usate e avviarle a corrette pratiche di riciclo, per evitare che materiali tanto preziosi finiscano nelle discariche. Grazie all’impegno di Comieco, con cui Tetra Pak collabora per la promozione della raccolta e del riciclo dei cartoni per bevande, in Italia nel 2021 è stato riciclato il 36% di queste confezioni

Ma non solo: l’azienda, che punta la propria agenda presente e futura sulla sostenibilità, si sta muovendo sempre più verso materiali nuovi, più sostenibili e a minore impatto ambientale, come le confezioni plant-based (si pensi che, ad oggi, sono stati venduti 17,6 miliardi di confezioni e 10,8 miliardi di tappi plant-based) e la progressiva eliminazione dello strato di alluminio nella confezione (che presto potrà essere sostituito da un nuovo materiale realizzato a partire da fibre vegetali).

Importante è anche l’impegno di Tetra Pak per la riduzione delle emissioni di gas serra, attraverso una transizione verso fonti energetiche rinnovabili il passaggio quasi totale a fonti energetiche rinnovabili (l’80% della produzione è ormai alimentato a energia solare) ha permesso una riduzione delle emissioni di gas serra del 36%. L’obiettivo è quello di dimezzare l’impronta carbonica del marchio entro il 2030.

Tetra Pak e l’economia circolare

Sono anni che l’azienda Tetra Pak punta ad aumentare la raccolta e il riciclo del proprio materiale, e in collaborazione con Lucart dal 2010 lavora ad un progetto di raccolta e di recupero per trasformare i cartoni per bevande usati, in un nuovo prodotto in carta, contribuendo così alla creazione di un’economia circolare.

Insieme a Tetra Pak, Lucart ha deciso di creare un sistema in cui i rifiuti di un’azienda possono diventare nuova materia prima utilizzata nel ciclo produttivo di un’altra azienda. Il progetto è stato lanciato nel 2010 con il nome “Natural”.

A partire dal 2013 sono stati recuperati oltre 7,6 miliardi di cartoni per bevande, risparmiando l’equivalente di oltre 3,3 milioni di alberi e l’equivalente di oltre 195.000 tonnellate di CO2.

Seguici su Telegram Instagram | Facebook TikTok Youtube

Fonte: Tetra Pak

Ti consigliamo anche:

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Instagram