La tazza biodegradabile che si pianta dopo l’uso

Bevi il caffè e poi pianta la tazza. Suona più meno così l'idea della startup americana “Reduce. Reuse. Grow”, a caccia di fondi su KickStarter per realizzare il contenitore da asporto che non si butta via dopo l'uso ma che si pianta per dar vita a fiori ed alberi

Bevi il caffè e poi pianta la tazza. Suona più meno così l’idea della startup americana “Reduce. Reuse. Grow”, a caccia di fondi su KickStarter per realizzare il contenitore da asporto che non si butta via dopo l’uso ma che si pianta per dar vita a fiori ed alberi.

Definita la tazza di caffè usa e getta più eco-friendly, essa potrebbe contribuire a ripopolare di verde la nostra terra. Questo l’obiettivo dell’iniziativa. “Abbiamo sviluppato una tazza di carta post-consumo, che sarà in grado di eliminare oltre una tonnellata di CO2 dall’atmosfera all’anno una volta piantata” spiega il team.

Anche se di cartone e riciclabili per 2-3 volte, gli attuali bicchieri utilizzati nei fast food (un vero e proprio must negli Usa), hanno comunque una durata di vita limitata. Dopo essere state riciclati, infatti, le loro fibre si deteriorano.

In questo modo invece le tazze darebbero origine a una nuova vita, evitando anche di trasformarsi in un rifiuto. Anche se gettate via, esse sarebbero completamente biodegradabili in 180 giorni e darebbero comunque i loro frutti.

Come funziona la tazza? Semplice. Dopo aver bevuto il caffè, il the o la bevanda in essa contenuta la tazza va aperta e lasciata in acqua per 5 minuti. A quel punto basta piantarla in base anche ai semi che contiene, indicati nella parte anteriore. Sul fondo sono inoltre presenti le istruzioni con i suggerimenti per far crescere in bellezza la nuova pianta.

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E se non si ha modo di piantarla? A quel punto interverrebbero degli speciali cestini installati nelle città, dove gettare le tazze. La raccolta permetterà di utilizzarle per progetti di rimboschimento sia locali che nazionali, per ripopolare le zone distrutte da incendi ma anche per arricchire i parchi pubblici.

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Il progetto sarà finanziato solo se riuscirà a raccogliere almeno 10 mila dollari entro i prossimi 15 giorni.

Francesca Mancuso

Foto: Planttrash

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