Un nuovo studio dimostra che l’intestino di alcune larve di insetti contiene enzimi in grado di scomporre il polistirolo, un materiale difficile da riciclare
La plastica è uno dei materiali più difficili da scomporre e riciclare, ma un aiuto potrebbe arrivare dai…supervermi! Un team di ricercatori australiani ha infatti scoperto che le larve di Zophobas morio, chiamate in gergo scientifico superwarms (supervermi, appunto) sono in grado di scomporre e “digerire” il polistirene.
Il polistirene è polimero plastico molto utilizzato per la realizzazione di oggetti di uso quotidiano quali contenitori, coperchi, posate usa e getta; la schiuma di polistirene viene invece utilizzata per la realizzazione degli imballaggi e come materiale isolante nell’edilizia.
Si tratta, dunque, di un materiale molto diffuso ma finora considerato non riciclabile. La presenza di larve in grado di “digerirlo” potrebbe rappresentare una svolta importante nel suo corretto smaltimento.
Dopo aver scovato per caso alcuni supervermi che si nutrivano con schiuma di polistirene presente in un cantiere, i ricercatori hanno cercato di osservare meglio il funzionamento del metabolismo di questi piccoli insetti. Dopo un periodo di tre settimane si è visto che, pur nutrendosi di plastica, le larve sono riuscite a completare il loro ciclo vitale, diventando pupe e poi coleotteri.
In pratica, i supervermi hanno triturato meccanicamente la schiuma di polistirene, mentre gli enzimi presenti nel loro intestino hanno scomposto le catene di polistirene in molecole semplici di stirene. I ricercatori hanno individuato tre ceppi di enzimi legati alla degradazione del polistirene e stanno ora studiando quali siano quelli più utili a questo scopo, tanto da poter essere prodotti su larga scala.
Questi super-vermi sono come minuscoli impianti di riciclaggio, che distruggono il polistirolo con la bocca e poi lo scompongono grazie ai batteri presenti nel loro intestino – ha spiegato Chris Rinke, fra gli autori dello studio. – I prodotti di degradazione di questa reazione possono quindi essere utilizzati da altri microbi per creare composti di alto valore come le bioplastiche.
In tutto il mondo gli enzimi stanno sviluppando strategie di degradazione della plastica. Dopo i primi enzimi scoperti nel 2016 in una discarica giapponese, altri enzimi si sono aggiunti alla lista e hanno iniziato a contribuire attivamente ai processi di decomposizione e smaltimento della plastica.
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Fonti: Microbial Genomics / University of Queensland
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