Stop alla plastica monouso dal 2021, c’è l’accordo Ue

Plastica monouso al bando dal 2021. La presidenza del Consiglio ha raggiunto oggi un accordo provvisorio con il Parlamento europeo sulla nuova direttiva contro alcuni prodotti usa e getta, ritenuti responsabili dell'inquinamento marino

Plastica monouso al bando dal 2021. La presidenza del Consiglio ha raggiunto oggi l’accordo provvisorio con il Parlamento europeo sulla nuova direttiva contro alcuni prodotti usa e getta, ritenuti responsabili dell’inquinamento marino.

Un altro passo avanti per combattere il marine littering. Oggi le autorità europee hanno dato il via libera alla direttiva sulle materie plastiche monouso che si basa sulla legislazione vigente dell’UE sui rifiuti, ma va oltre fissando regole ancora più restrittive per prodotti e imballaggi classificati tra i primi 10 articoli più spesso trovati sulle spiagge europee.

Le nuove regole, in vigore dal 2021, vieteranno l’uso di alcuni prodotti in plastica usa e getta per i quali esistono alternative biodegradabili. Inoltre, verranno introdotte anche misure specifiche per ridurre l’uso di altri.

I rifiuti marini sono un problema globale in crescita. Sappiamo già che nel 2050 negli oceani del mondo ci sarà più plastica che pesce se continuiamo a inquinare al ritmo attuale.

“I prodotti in plastica monouso sono fatti interamente o parzialmente in plastica e sono tipicamente destinati ad essere utilizzati una sola volta o per un breve periodo di tempo prima di essere gettati via. La progettazione di prodotti in plastica deve sempre tenere conto della riusabilità e della riciclabilità del prodotto. Uno degli scopi principali di questa direttiva è ridurre la quantità di rifiuti di plastica che creiamo. Ove possibile, le misure stabilite nella direttiva e la loro attuazione dovrebbero dare priorità alla prevenzione dei rifiuti o alla transizione verso prodotti riutilizzabili piuttosto che ad altre alternative monouso” ha detto Elisabeth Köstinger, ministro federale austriaco per la sostenibilità e il turismo.

La lista di prodotti vietati in Europa dal 2021

Confermando le precedenti formulazioni, la direttiva ha messo al bando alcuni oggetti. Eccoli elencati qui di seguito:

  • Posate di plastica (forchette, coltelli, cucchiai e bacchette)
  • Piatti di plastica
  • Cannucce di plastica
  • Contenitori per alimenti in polistirolo espanso, come scatole di fast food, con o senza coperchio, utilizzati per contenere alimenti destinati al consumo immediato o da asporto
  • Contenitori per bevande in polistirolo espanso
  • Tazze per bevande in polistirolo espanso
  • Prodotti in plastica oxo-degradabile (materiali che contengono additivi che promuovono l’ossidazione della plastica in micro frammenti in condizioni aerobiche. Questo tipo di plastica contribuisce all’inquinamento da microplastiche, non è compostabile e influisce negativamente sul riciclaggio della plastica convenzionale).
  • Bastoncini di cotone di plastica

I prodotti da ridurre

Inoltre, gli Stati membri avranno l’obbligo di ridurre i seguenti prodotti:

  • Contenitori per alimenti in plastica, come scatole di fast food, con o senza coperchio, utilizzati per contenere alimenti destinati al consumo immediato in loco o da asporto, pronti per essere consumati senza ulteriore preparazione
  • Bicchieri di plastica per bevande, compresi coperchi

Le autorità europee hanno stabilito un obiettivo vincolante in forza del quale le bottiglie in Pet per bevande dovranno contenere almeno il 25% di plastica riciclata, calcolato come media per ogni stato membro. Obbligo che salirà 30% nel 2030

Altre novità

Le salviettine umidificate dovranno riportare sulla confezione un contrassegno per informare i consumatori della presenza di plastica e dei danni arrecati all’ambiente se esse vengono gettate altrove rispetto al cestino.

I produttori di filtri per tabacco che contengono materie plastiche saranno soggetti a un regime esteso di responsabilità. In altre parole essi dovranno coprire i costi per i sistemi di raccolta pubblica dei mozziconi di sigarette, comprese le infrastrutture necessarie, come ad esempio i contenitori di rifiuti.

La proposta in discussione fa parte della strategia dell’UE sulle materie plastiche. La Commissione europea ha presentato il progetto di direttiva alla fine di maggio 2018. I ministri dell’ambiente hanno poi discusso la proposta a giugno e ottobre. Il Consiglio il 6 novembre ha avviato i negoziati con il Parlamento europeo, negoziati che si sono conclusi oggi.

Il prossimo step? L’accordo provvisorio dovrà ora essere formalmente approvato dai legislatori europei. A seguire, la direttiva verrà pubblicata in Gazzetta Ufficiale. Dopo 2 anni, infine, gli Stati membri dovranno recepirla. Domani i ministri dell’Ambiente europei dovrebbero firmare il testo della direttiva.

“Sicuramente quello lanciato dall’Unione europea è un segnale importante che risponde alle richieste e alle preoccupazioni di migliaia di cittadini. Ancora, però, si è lontani da una vera soluzione. Non introducendo misure vincolanti per gli Stati membri per ridurre il consumo di contenitori per alimenti, e ritardando di quattro anni l’obbligo di raccogliere separatamente il 90 per cento delle bottiglie in plastica, l’Europa regala così alle grandi multinazionali la possibilità di fare ancora enormi profitti con la plastica usa e getta a scapito del Pianeta”, ha detto Giuseppe Ungherese, responsabile della Campagna Inquinamento di Greenpeace Italia.

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Francesca Mancuso

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