Sprechi alimentari. Lo spreco di cibo è un oltraggio all’uomo e all’ambiente. Ecco che Andrea Orlando entra in gioco con una nuova strategia contro gli sprechi alimentari. Il Ministro dell’Ambiente ha creato un gruppo di lavoro che si occuperà di risolvere il problema degli scarti alimentari ancora commestibili che ogni giorno finiscono tra i rifiuti.
Lo spreco di cibo è un oltraggio all’uomo e all’ambiente. Ecco che Andrea Orlando entra in gioco con una nuova strategia contro gli sprechi alimentari. Il ministro dell’Ambiente ha creato un gruppo di lavoro che si occuperà di risolvere il problema degli scarti alimentari ancora commestibili che ogni giorno finiscono tra i rifiuti.
Lo spreco di cibo riguarda tutti: i cittadini, le famiglie, l’agricoltura, l’industria, la grande distribuzione, le scuole e gli enti pubblici e privati. Le cifre che indicano l’ammontare degli sprechi alimentari descrivono alla perfezione la gravità della situazione. Ogni famiglia italiana butta nell’immondizia 200 grammi di rifiuti alla settimana.
Se ciò non avvenisse, l’Italia e gli italiani risparmierebbero circa 8,7 miliardi di euro, secondo quanto indicato dal Rapporto 2013 sullo Spreco Domestico dell’Osservatorio Waste Watcher. È dunque giunto il momento di cambiare abitudini, a partire proprio dalla vita quotidiana. Ma la svolta dovrà riguardare anche il mondo dell’agricoltura, dell’industria e della grande distribuzione.
In Italia 1,2 miliardi di tonnellate di derrate alimentari rimangono sui campi ogni anno, mentre potrebbero essere recuperate. L’industria agro-alimentare spreca oltre 2 milioni di tonnellate di cibo all’anno. Gli sprechi della grande distribuzione equivalgono a più di 300 mila tonnellate. Ora che il ministro dell’Ambiente ha deciso di intervenire, la speranza è che si possa agire sul serio per arginare gli sprechi.
“Queste cifre – ha dichiarato il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando – dimostrano come buttare il cibo sia un oltraggio all’uomo e all’ambiente che dobbiamo cominciare a combattere con serietà e concretezza. Prevenire lo spreco non è soltanto un’occasione da cogliere per redistribuire risorse a chi ne ha più bisogno ma rappresenta anche un modo per combattere lo sperpero inutile di risorse naturali, fra cui terra, acqua ed energia, utilizzate nei diversi anelli della filiera: dal campo fino alla tavola. A testimonianza del valore che viene riconosciuto a questa nostra iniziativa, segnalo con piacere l’immediata adesione della Fao nella figura del team leader di Save food, una delle campagne internazionali più importanti”.
Il gruppo di lavoro per la riduzione degli sprechi alimentari è coordinato da Andrea Segrè, professore dell’Università di Bologna e ideatore del progetto Last Minute Market. Tra i membri del gruppo troviamo alcuni personaggi noti, come la scrittrice Susanna Tamaro, che è in prima linea nella battaglia contro lo spreco, l’attore Giobbe Covatta, da sempre impegnato in iniziative di solidarietà – sperando che i “VIP” facciano del proprio meglio. Il team è composto anche dallo scienziato Vincenzo Balzani, da Robert van Otterdijk, team leader della campagna internazionale Save Food della Fao, e dalla regista Maite Carpio, attiva nella solidarietà e fondatrice dell’onlus Agenda Sant’Egidio.
Il gruppo di lavoro darà il via ad una Consulta, composta da enti, associazioni, organizzazioni e imprese, che elaboreranno proposte e buone pratiche per ridurre gli sprechi alimentari e la riduzione dei rifiuti. Saranno coinvolte le università, le associazioni ambientaliste, gli enti di ricerca e le organizzazioni internazionali. Entro il mese di gennaio la Consulta convocherà gli Stati Generali per la prevenzione dello spreco. Sarà istituita una Giornata internazionale contro lo spreco alimentare, accanto alla proposta di proclamare il 2015 Anno europeo contro lo spreco, in coincidenza con l’Expo.
In attesa che i piani del Ministero prendano forma, possiamo già agire per ridurre gli sprechi alimentari. Impariamo a non acquistare cibo in quantità maggiori rispetto al nostro reale fabbisogno e a non preparare porzioni sovrabbondanti. Congeliamo gli avanzi e non dimentichiamoli in fondo al frigorifero. E se piccole quantità di cibo dovessero proprio avanzare, riduciamo i rifiuti grazie al compostaggio domestico.
Marta Albè
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