Solid Knitting: la rivoluzionaria tecnica che reinventa il lavoro a maglia per produrre mobili e oggetti duraturi e riutilizzabili

Yuichi Hirose, ingegnere giapponese, reinventa il lavoro a maglia con Solid Knitting, una tecnologia innovativa che utilizza tecniche tradizionali per creare mobili solidi, durevoli e riutilizzabili

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Il lavoro a maglia, un’attività spesso associata alle generazioni passate, è oggi al centro di un’innovazione tecnologica inaspettata. Sebbene l’idea possa sembrare anacronistica, il lavoro a maglia, e in particolare l’uncinetto, sta vivendo un nuovo slancio sui social media, soprattutto tra i giovani.

È in questo contesto che Yuichi Hirose, un ingegnere giapponese, ha deciso di reinventare il lavoro a maglia. Da dieci anni, è convinto del potenziale di questa tecnica, non per confezionare abiti, ma per sviluppare un materiale innovativo, solido, durevole e riutilizzabile. La sua macchina, ispirata ai sacchetti lavorati a maglia dalle nonne, utilizza filo e aghi per creare oggetti voluminosi, preannunciando così una vera e propria rivoluzione.

Yuichi Hirose ha dedicato un decennio a perfezionare il suo progetto di maglieria solida, iniziato quando era studente all’Università Keio di Tokyo. Ispirato dalla semplicità dei sacchetti lavorati a maglia dalle generazioni precedenti, ha sviluppato una tecnica che permette di creare un materiale riutilizzabile per la fabbricazione di mobili.

Questo materiale può essere “disfatto” e riutilizzato per creare nuovi oggetti, offrendo così un approccio ecologico e sostenibile alla produzione di mobili. Il prototipo della sua macchina, chiamata Solid Knitting, è già stato riconosciuto durante la conferenza annuale SIGGRAPH, un evento di grande rilievo nel campo della tecnologia.

Una stampante 3D che lavora a maglia: il futuro del design sostenibile

La Solid Knitting assomiglia a una stampante 3D, ma invece di utilizzare il filamento PLA, usa il filo per lavorare a maglia oggetti solidi strato dopo strato. Dotata di uncini, aghi e levette, la macchina lavora il filo per creare strutture tridimensionali sia orizzontali che verticali. Hirose descrive questa innovazione come una “nuova tecnica di fabbricazione di oggetti densi e solidi attraverso la maglieria”. Come avviene con una stampante 3D, un file digitale guida la macchina, che poi lavora a maglia l’oggetto seguendo le istruzioni. Gli oggetti così creati possono essere disfatti, consentendo di riutilizzare il filo per nuove creazioni, evidenziando l’ingegnosità di questa tecnologia.

Il futuro del tricotage solido sembra pieno di promesse. Hirose immagina che questa tecnica possa essere utilizzata per fabbricare mobili come tavoli o sedie, con la possibilità di trasformarli facilmente grazie alla macchina. Attualmente, il prototipo è limitato alla creazione di forme semplici come triangoli e rettangoli, ma l’obiettivo a lungo termine è sviluppare una macchina capace di produrre oggetti più complessi e completi, come sedie intere.

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Fonte: Carnegie Mellon University

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