Tra pochi giorni partirà una vera e propria rivoluzione nel sistema del riciclo del vetro. Il Consorzio recupero vetro (CoReVe) ha infatti deciso di dare il via, il prossimo mese di marzo, a un sistema di aste telematiche che mira a individuare sul mercato le aziende disposte a recuperare materiale vetroso proveniente dalla raccolta differenziata da avviare al riciclo.
Tra pochi giorni partirà una vera e propria rivoluzione nel sistema del riciclo del vetro. Il Consorzio recupero vetro (CoReVe) ha infatti deciso di dare il via, il prossimo mese di marzo, a un sistema di aste telematiche che mira a individuare sul mercato le aziende disposte a recuperare materiale vetroso proveniente dalla raccolta differenziata da avviare al riciclo.
Alle gare potranno partecipare operatori del settore provenienti da tutta Europa: in questo modo non solo verrà recuperato velocemente il materiale, ma verrà anche salvaguardato l’ambiente e aiutata economia in generale. Non solo. Anche i Comuni trarranno enormi benefici da questa nuova iniziativa: verrà infatti dato nuovo impulso al sistema del ritiro del vetro recuperato attraverso la raccolta differenziata.
A gestire tutto il sistema delle aste telematiche sarà il sito internet www.coreveaste.it, che servirà sia come contenitore di informazioni, che come piattaforma di coordinazione delle diverse procedure di assegnazione. Alle aste potranno partecipare non solo le società italiane di trattamento e riciclo del vetro, ma anche quelle con sede nei Paesi dell’Ue e dell’extra Ue. Uniche condizioni necessarie sono l’accreditamento sul sito del Consorzio e la dichiarazione a essere idonee e autorizzate a svolgere le attività richieste per la partecipazione alle aste. All’atto dell’accreditamento, che sarà valido per un periodo di 24 mesi, le società verranno dotate delle informazioni necessarie per partecipare alle gare (username e password).
Ma non tutti potranno parteciparvi. L’ok verrà infatti dato solo a quelle aziende che, all’atto dell’iscrizione, abbiano dichiarato – tra le altre cose – di essere in possesso di una sufficiente capacità finanziaria e tecnica da permettere che entro l’anno venga riciclato, a norma di legge, tutto il materiale vetroso proveniente dal lotto messo all’asta. I partecipanti dovranno inoltre versare una somma, che servirà da deposito cauzionale, e potranno partecipare a una sola offerta per lotto, che verrà espressa in euro/tonnellata. In caso di assenza di offerte per un lotto, il materiale verrà rimesso all’asta fino alla sua assegnazione. Al conseguimento del lotto la società aggiudicataria dovrà presentare una fideiussione bancaria a garanzia dell’adempimento degli obblighi assunti. Dopo l’aggiudicazione del materiale, CoReVe stipulerà un contratto che obbligherà azienda assegnataria a ritirare il rottame di vetro raccolto dal Comune convenzionato con il consorzio.
“Siamo certi che la nuova modalità di aggiudicazione contribuirà ad incrementare trasparenza ed efficienza dell’intero sistema di raccolta-recupero del vetro, che ci auguriamo possa così tagliare il traguardo di obiettivi di riciclo sempre più ambiziosi“, ha sottolineato Enzo Cavalli, presidente di CoReVe in un comunicato stampa. “La procedura delle aste telematiche ci consentirà, infatti, di ottimizzare la filiera del riciclo, che garantisce il ritiro e l’avvio al riciclo del vetro differenziato dai cittadini nei comuni italiani“, ha concluso Cavalli.
Per concludere vale la pena ricordare qualche piccola curiosità sul vetro, uno dei materiali riciclabili più versatili e di conseguenza più ecologici. Il vetro può essere infatti riutilizzato fino a 7 volte: un bel risparmio per la natura! Gli oggetti in vetro, come per esempio le bottiglie, vengono infatti creati utilizzando al 50 % materiali riciclati, cosa che abbassa fino un terzo la temperatura con cui lo si lavora. Il vetro è infatti costituito da sabbia, soda e calcare, fusi insieme a temperature elevatissime.
Riciclarlo significa invece raccoglierlo separatamente, frantumarlo e rimescolarlo, fondendolo a temperature molto inferiori rispetto a quelle necessarie con il materiale vergine. Questo permette un notevole risparmio sia sull’energia consumata (per l’estrazione e il trasporto delle materie prime, per la fusione, etc.), che sulle altre materie prime (in quanto così non vengono intaccate le risorse naturali). Ma c’è dell’altro. Il vetro può essere utilizzato in moltissimi modi: una bottiglia può infatti diventare, dopo il processo di riciclaggio, un vaso, che poi diventerà un barattolo che, a sua volta, potrebbe ritornare a essere bottiglia. Insomma “riciclare – si legge proprio sull’home page del sito di CoReVe – è un atto civile ma soprattutto un investimento per il futuro delle nostre comunità”.
Rosamaria Freda