Sistri: si levano le prime voci contrarie alla sua abrogazione

La cancellazione del Sistri prevista dall'ultima manovra finanziaria non va giù a molti, tra cui Idv e WWf.

La cancellazione del Sistri, il sistema di tracciabilità dei rifiuti, prevista dall’ultima manovra finanziaria, non va giù a molti. Tra questi, Felice Belisario, presidente dei senatori dell’Italia dei Valori, che ha annunciato un emendamento per impedirne l’abrogazione, ricordando come la sua cancellazione favorirebbe gli interessi delle ecomafie e i traffici illeciti di rifiuti.

L’iter di approvazione del Sistri non è stato di certo tra i più facili, tra continue modifiche e rimandi. Il sistema, testato due volte, ha dimostrato di possedere diverse lacune, ma non per questo – secondo i sostenitori – deve essere cancellato, tanto più che esso rientra tra le richieste fatte al nostro paese dall’Europa.

“L’Italia dei valori presenterà un emendamento alla manovra per impedire l’abrogazione del Sistri […] che questo governo irresponsabile vuole eliminare favorendo così le ecomafie. Il ministro Prestigiacomo – commenta Belisario annunciando l’emendamento – in tre anni non ha portato a casa un solo risultato. Ogni volta il governo le passa sulla testa e decide senza neanche consultarla. Se è davvero contraria, come dice, all’abrogazione del Sistri agisca di conseguenza: si dimetta e voti contro la manovra. In caso contrario sarà ricordata come il peggior ministro dell’Ambiente della storia della Repubblica”.

Occorre, secondo Belisario, rivedere il funzionamento del sistema ma è impensabile che esso venga abrogato “prima di tutto perché la criminalità organizzata ha già cominciato a brindare, poi perché la norma sulla tracciabilità dei rifiuti ci è imposta dall’Europa. Per fare un favore alla Lega non possiamo farci ridere alle spalle dalla mafia e subire anche le sanzioni dell’Unione europea”.


Gli fa eco il Wwf, che ricorda come ogni anno “in Italia ‘spariscono’ oltre 30 milioni di tonnellate di rifiuti, con un giro di affari di diversi miliardi di euro”. Per questo l’interesse del governo dovrebbe essere quello di fornire agli operatori un sistema semplice e univoco, che contribuisca anche a recuperare il denaro derivante dal traffico illecito dei rifiuti, denaro che potrebbe servire allo scopo della tanto discussa manovra finanziaria: “Il modello di gestione dei rifiuti deve essere chiaro e condiviso ad ogni livello istituzionale. Chi intende intorbidirlo o non è consapevole delle conseguenze o, invece, ancor più grave, ne è perfettamente a conoscenza”.

Anche il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, ha manifestato il suo disappunto, dichiarando in una nota: “Abrogare il Sistri significa disattendere un obbligo europeo, rinunciare di fatto alla legalità in un settore su cui prosperano gli affari delle mafie, lasciare senza un effettivo controllo 14 milioni tonnellate di veleni (cromo esavalente, mercurio, arsenico, etc.) che ogni anno il sistema produttivo italiano produce e sul cui smaltimento oggi non esiste alcun serio sistema di monitoraggio”.

Contestazioni, approvazioni, cancellazioni e rimandi: il Sistri non ha vita facile. Vedremo ora se alle parole la Prestigiacomo farà seguire anche fatti concreti, se l’Idv presenterà realmente l’emendamento e quale sarà la decisione finale del governo. Alla prossima puntata.

 

Eleonora Cresci

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