A meno di 10 giorni dall'entrata in vigore del Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (Sistri), il Ministro per l'Ambiente Stefania Prestigiacomo conferma quale data scelta per il lancio il 1° giugno 2011. Tutto secondo i piani quindi. Peccato che il giorno di prova del sistema – il cosiddetto Click Day – sia stato un flop colossale. Male anche la gestione stessa sel servizio, al di fuori del risolvo pratico della cosa, che ha visto le aziende coinvolte pagare per la seconda volta una “tassa di utilizzo”. Utilizzo che però, dopo ritardi e proroghe, non c'è ancora stato. Ma Prestigiocomo tiene duro: il nuovo sistema sta per entrare in vigore tra resistenze anche comprensibili.
A meno di 10 giorni dall’entrata in vigore del Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (Sistri), il Ministro per l’Ambiente Stefania Prestigiacomo conferma quale data scelta per il lancio il 1° giugno 2011. Tutto secondo i piani quindi. Peccato che il giorno di prova del sistema – il cosiddetto Click Day – sia stato un flop colossale. Male anche la gestione stessa sel servizio, al di fuori del risolvo pratico della cosa, che ha visto le aziende coinvolte pagare per la seconda volta una “tassa di utilizzo”. Utilizzo che però, dopo ritardi e proroghe, non c’è ancora stato. Ma Prestigiocomo tiene duro: il nuovo sistema sta per entrare in vigore tra resistenze anche comprensibili.
Il messaggio è chiaro: il Sistri rappresenta il futuro e il futuro, si sa, spaventa un po’ tutti. Sergio Divina – presidente della Commissione del Senato per il controllo dei prezzi e delle tariffe – non la vede esattamente così: Le istituzioni e il ministero da mesi sono sordi agli allarmi lanciati dalle categorie sugli intoppi che le aziende incontravano nell’utilizzo dello strumento. Non v’è dubbio che si debbano avviare le procedure di recupero delle cifre che le imprese hanno ingiustamente pagato nel 2010 e nel 2011, e assieme alle organizzazioni di categoria avviare una profonda revisione dell’intero impianto normativo del Sistri.
Divina, che per la cronaca è un senatore della Lega Nord, ha chiesto anche un’ulteriore proroga del sistema “almeno al 2012”, e comunque dopo un periodo di prova. Come lui anche le aziende aderenti a Conftrasporto, che tuttavia non si sono accontentate di un’interrogazione parlamentare, avendo piuttosto deciso, dopo apposita assemblea:
A) di ricorrere al TAR del Lazio per chiedere l’annullamento del Sistri;
B) di diffidare il Ministero dell’Ambiente;
C) di procedere, se il sistema dovesse mai entrare in vigore, con una class-action contro la pubblica amministrazione
Più il tempo stringe più la faccenda si fa seria. Purtroppo le ecomafie sono una realtà. Si registra un reato ambientale ogni 47 minuti. L’ambiente è assolutamente minacciato e la lotta all’illegalità coincide spesso con la lotta per la difesa dell’ambiente. Parole che lo stesso Ministro Prestigiacomo, dopo aver confermato la data di entrata in vigore del Sistri, ha pronunciato dall’aula bunker del carcere dell’Ucciardone in occasione di un dibattito organizzato per ricordare il 19° anniversario della strage di Capaci. Anche la Prestigiacomo, quindi, sa quanto importante sia un sistema di tracciamento dei rifiuti. Il problema è che non sa come farlo funzionare. Almeno per ora.
Roberto Zambon
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