Dopo un lungo tira e molla, tra revoche, proteste e ripensamenti, la Commissione Bilancio del Senato ha approvato l'emendamento alla manovra economica per salvare il Sistri, il sistema di tracciabilità dei rifiuti dall’origine fino al luogo di smaltimento, che utilizza moderni sistemi satellitari per analizzare i percorsi effettuati dagli autotrasportatori, assicurando così – almeno si spera - la regolarità delle consegne e dello smaltimento dei rifiuti. Ora per ritenerlo davvero salvo bisognerà attendere domani, 6 settembre quando il testo andrà in votazione in Aula.
Dopo un lungo tira e molla, tra revoche, proteste e ripensamenti, la Commissione Bilancio del Senato ha approvato l’emendamento alla manovra economica per salvare il Sistri, il sistema di tracciabilità dei rifiuti dall’origine fino al luogo di smaltimento, che utilizza moderni sistemi satellitari per analizzare i percorsi effettuati dagli autotrasportatori, assicurando così – almeno si spera – la regolarità delle consegne e dello smaltimento dei rifiuti. Ora per ritenerlo davvero “salvo” bisognerà attendere domani, 6 settembre quando il testo andrà in votazione in Aula.
In un primo momento, il sistema del Sistri era stato abolito dalla prima bozza della manovra economica, ma subito sono iniziate le proteste, che hanno portato il Ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, a chiedere a gran voce il suo ripristino e l’opposizione a presentare un emendamento che cancellasse l’abrogazione del sistri.
“L’approvazione all’unanimità da parte della commissione Bilancio del Senato dell’emendamento che ripristina il sistema di tracciabilità dei rifiuti speciali e pericolosi – ha detto la Prestigiacomo – è un segnale importante per la difesa dell’ambiente e la tutela della legalità nel nostro Paese“.
Dopo i problemi registrati nei mesi scorsi, in cui il sistema di tracciamento aveva registrato dei malfunzionamenti, alla fine era stato organizzato un “click-day” per testare ufficialmente il processo informatico.
“Sono convinta – ha aggiunto il ministro – che con l’opportuno rodaggio previsto e con gli interventi che si renderanno necessari per andare incontro agli operatori, il Sistri partirà al meglio e si rivelerà un utilissimo strumento per le aziende e per la protezione del territorio“.
Soddisfatta anche l’opposizione, che ha precisato come ora il governo debba impegnarsi “per correggere i tanti difetti che hanno impedito finora l’efficace avvio del sistema complicando inutilmente la vita a imprese e operatori“.
Ma a questo punto quando partirebbe il nuovo Sistri? Nella nuova versione approvata dal Senato dovrebbe esserci la possibilità per alcune categorie di imprese di essere esonerate in modo parziale o totale, ma i dettagli dovranno essere definiti da apposito decreto del Ministro dell’Ambiente anche se tali esoneri non si applicherebbero comunque per le aziende che trattano rifiuti pericolosi. E dovrebbe andare in vigore a partire da febbraio 2012. Anche se il condizionale è davvero d’obbligo.
Sarà davvero la volta buona? To be continued….
Verdiana Amorosi
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