Tanto rumore per nulla ? Il SISTRI, il nuovo sistema telmatico di tracciabilità dei rifiuti, destinato a soppiantare definitivamente i formulari cartacei e le dichiarazioni MUD, sembrava definitivamente abolito ma, invece, è solo sospeso e la sua entrata in vigore, stavolta senza ulteriori proroghe, scatterà da Febbraio 2012.
Come l’araba fenice, infatti, il SISTRI è risorto dalla ceneri della Manovra bis, approvata al Senato con voto “bloccato” di fiducia, ed in arrivo anche alla Camera. E con il nuovo maxi emendamento di modifica al decreto 138/2011, si prevede una “verifica tecnica delle componenti software ed hardware“, dopo l’approvazione della Manovra in Gazzetta Ufficiale e, comunque, fino al 15 dicembre. Lo scopo è quello di rendere finalmente e pienamente operativo il sistema, a partire appunto al 9 Febbraio 2012. C’è, però, un’eccezione, per le aziende con meno di dieci dipendenti: l’entra in vigore è il 2 Giugno 2012. Nel perido transitorio di verifica delle componenti tecnologiche verranno organizzati nuovi test di funzionamento, in collaborazione con le associazioni di categoria.
Entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione della Manovra finanziaria, pensando soprattutto alle piccole aziende, è prevista poi la individuazione di “specifiche tipologie di rifiuti alle quali – in considerazione della quantità e dell’assenza di specifiche caratteristiche di criticità ambientale – sono applicate, ai fini del sistema di controllo di tracciabilità dei rifiuti, le procedure previste per i rifiuti speciali non pericolosi».Le aziende che producono solo rifiuti soggetti a ritiro obbligatorio, potranno delegare “delegare la realizzazione dei propri adempimenti relativi al SISTRI ai consorzi di recupero“.
2. Al fine di garantire un adeguato periodo transitorio per consentire la progressiva entrata in operatività del Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti, nonché l’efficacia del funzionamento delle tecnologie connesse al SISTRI, il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, attraverso il concessionario SISTRI, assicura, a decorrere dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto-legge e sino al 15 dicembre 2011, la verifica tecnica delle componenti software e hardware, anche ai fini dell’eventuale implementazione di tecnologie di utilizzo più semplice rispetto a quelle attualmente previste, organizzando, in collaborazione con le associazioni di categoria maggiormente rappresentative, test di funzionamento con l’obiettivo della più ampia partecipazione degli utenti. Conseguentemente, fermo quanto previsto dall’articolo 6, comma 2, lettera f-octies del decreto-legge 13 maggio 2011, n. 70, convertito, con modificazioni, dalla legge 12 luglio 2011, n. 106 per i soggetti di cui all’articolo 1, comma 5, del decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare 26 maggio 2011, per gli altri soggetti di cui all’articolo 1 del predetto decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare 26 maggio 2011, il termine di entrata in operatività del SISTRI è il 9 febbraio 2012. Dall’attuazione della presente disposizione non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
3. Con decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del Mare, di concerto con il Ministro per la semplificazione normativa, sentite le categorie interessate, entro novanta giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, sono individuate specifiche tipologie di rifiuti, alle quali, in considerazione della quantità e dell’assenza di specifiche caratteristiche di criticità ambientale, sono applicate, ai fini del sistema di controllo di tracciabilità dei rifiuti, le procedure previste per i rifiuti speciali non pericolosi».
3-bis. Gli operatori che producono esclusivamente rifiuti soggetti a ritiro obbligatorio da parte di sistemi di gestione regolati per legge, possono delegare la realizzazione dei propri adempimenti relativi al SISTRI ai consorzi di recupero, secondo le modalità già previste per le associazioni di categoria.
Il Miinstro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo,
Il Ministro Prestigiacomo ha parlato di una certa “reistenza”, da parte delle aziende, ad un maggiore controllo: “‘Forse avremmo dovuto accogliere fin dall’inizio le richieste che ci suggerivano di far partire il Sistri in maniera graduale” -ha però ammesso il Minstro- “Visto che abbiamo a che fare con un settore, quello dei trasporti e dei rifiuti, che non ha dimestichezza con i mezzi informatici”, ha aggiunto la Prestigiacomo.
D’altra parte il sistema cartaceo non permette di avere un quadro aggiornato della movimentazione dei rifiuti ”e questo è impensabile” nel nostro Paese, ha aggiunto la Prestigiacomo, che ha parlato di una scadenza, quella di Febbraio, non più prorogabile, “Anche se ci mettiamo a disposizione per valutare ulteriori semplificazioni del sistema, che però non può essere annullato facendo così un grande regalo alla criminalità organizzata”. “Il Sistri “-assicura il ministro- “Sarà più semplice di quello che si pensa, sicuramente più facile da utilizzare rispetto al modulo cartaceo che consente abusi difficili da rintracciare”. IN riferimento alle indagini avviate dalla Procura di Napoli a Luglio, la Presitgiacomo ha detto: “Che il Sistri, già così discusso, venga preceduto da un’inchiesta penale non è certo il massimo per un sistema che, invece, presuppone la massima fiducia tra utenti e istituzioni. Spero che la magistratura faccia chiarezza al più presto, convinta che non ci siano vizi nel ruolo del ministero per l’Ambiente“.”Da una parte – ha aggiunto il Ministro – si avviano indagini, dall’altra, però, ci viene chiesto di spingere per l’attivazione del Sistri che è uno strumento assolutamente all’avanguardia in grado non solo di rappresentare un modello a livello europeo ma di fare degli italiani i primi ad avere un know how nel settore. Spero che l’inchiesta della magistratura faccia piena luce sulla vicenda”.
LE REAZIONI
Le prime reazioni, però, non si sono fatte attendere: il presidente nazionale di Fai Conftrasporto, Paolo Uggè, sarebbe pronto, infatti, anche ad adire le vie legali contro il Ministro dell’ Ambiente, Stefania Prestigiacomo. Secondo l’ associazione l’ applicazione del SISTRI non è completa e quindi il ripristino del sistema di tracciabilità dei rifiuti è stato nuovamente bocciato dagli addetti ai lavori che non vedono di buon occhio la “clemenza” per le aziende di trasporto straniere, col rischio che proprio i vettori stranieri diventino i preferiti dalla malalvita: le ecomafie baseranno il proprio business propio là dove i controlli sono minori. Per Uggé, la Prestigiacomo cercherebbe di «coprire un fallimento colossale. Parlare di un “opportuno rodaggio” non è concepibile visto che il Ministero era pronto a partire già qualche giorno fa, ovvero il 1° settembre. Il presidente di Conftrasporto ha poi sottolineato come, nonostante il ministro ritenesse impossibile rinviare l’entrata in vigore del SISTRI, “ora i fatti dicono che il sistema è stato ancora una volta rinviato e la signora ministro non potrà più agire di testa propria, ma dovrà concertarsi con altri ministeri e con le associazioni imprenditoriali“. Conftrasporto, dunque, si dice “Pronta a scendere in campo con azioni legali e sindacali”, ritenendo inaccettabile “che nessuno, in Commissione al Senato abbia pensato a indicare nel documento la strada che porta a controlli sulle imprese di trasporto estere“.
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