Una nuova ricerca ha individuato un metodo per riciclare la plastica in modo da poterla riutilizzare più e più volte.
La chimica della plastica rende più difficile riciclarla; anche i materiali termoplastici, che possono essere fusi si indeboliscono ad ogni riutilizzo, e questo rappresenta la vera barriera del riciclo: l’economia, semplicemente non c’è alcun incentivo al profitto. Ma ora un nuovo studio ha ribaltato la situazione, scoprendo un metodo per scomporre la plastica in modo da creare un nuovo materiale che è più forte e più resistente dell’originale, il che significa che è potenzialmente più prezioso.
L’obiettivo è che attraverso questo metodo si possa generare un incentivo economico per riciclare la plastica, trasformando letteralmente la spazzatura in un tesoro. I legami carbonio-idrogeno sono alcuni dei legami chimici più forti in natura, la loro stabilità rende difficile trasformare i prodotti naturali in medicinali e difficile riciclare la plastica di base. Ma modificando i legami carbonio-idrogeno che sono comuni nei polimeri, gli elementi costitutivi della plastica utilizzata nei sacchetti della spesa, nelle bottiglie di bibite e d’acqua, negli imballaggi alimentari, nei ricambi auto e nei giocattoli, la durata dei polimeri potrebbe essere ampliata oltre il monouso.
Con un reagente appena identificato in grado di rimuovere gli atomi di idrogeno dai composti medicinali e dai polimeri, i chimici sono stati in grado di creare nuovi legami in luoghi precedentemente considerati non reattivi. La versatilità dell’approccio è che consente molte preziose trasformazioni, su una gamma ampia di composti importanti.
Lo studio
Il team di ricercatori ha sviluppato un polimero superassorbente, in grado di rimuovere le sostanze chimiche pericolose dall’acqua potabile. I ricercatori hanno immaginato di utilizzare l’approccio innovativo, per trasformare i rifiuti di plastica difficili da riciclare in una classe di polimeri di alto valore.
Hanno iniziato con imballaggi in schiuma di plastica utilizzati per proteggere l’elettronica, durante la spedizione. La schiuma è composta da una plastica a bassa densità, chiamata poliolefina commerciale. Estraendo selettivamente atomi di idrogeno dalla poliolefina, i chimici hanno escogitato un modo per espandere la vita della plastica monouso in una plastica di alto valore, nota come ionomero. Uno ionomero popolare è SURLYN di Dow, un materiale di riferimento utilizzato in un’ampia varietà di imballaggi alimentari.
La maggior parte della plastica riciclata viene trasformata in prodotti di qualità inferiore, come tappeti o indumenti in poliestere, che potrebbero comunque finire nelle discariche; senza dimenticare che la plastica scartata nei corsi d’acqua, mette in pericolo la vita marina. Ma se la chimica può essere applicata ripetutamente ai polimeri in modo da riciclarli più e più volte, potrebbe cambiare il modo in cui oggi guardiamo a questo materiale.
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Fonte: Science Daily
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