Francesca Biagioli Il festival di San Juan è molto sentito in Spagna dove migliaia persone si riversano sulle spiagge per festeggiare, fino all’alba, il solstizio d’estate. Vi è però un lato molto meno divertente di questa notte tanto attesa ed è ciò che lasciano in riva al mare le persone: tonnellate di spazzatura!
Il festival di San Juan è molto sentito in Spagna dove migliaia persone si riversano sulle spiagge per festeggiare, fino all’alba, il solstizio d’estate. Vi è però un lato molto meno divertente di questa notte tanto attesa ed è ciò che lasciano in riva al mare le persone una volta finita la festa: tonnellate di spazzatura!
Tantissime persone hanno festeggiato la notte scorsa (quella tra il 23 e il 24 giugno), sulle spiagge spagnole, l’arrivo dell’estate. Come sempre feste, barbecue, falò e fuochi d’artificio per propiziare la buona fortuna si sono tenuti in varie località del paese.
Tuttavia, la notte di San Juan ha un aspetto molto meno “magico” e divertente: il suo impatto ambientale. Ogni anno, infatti, questa celebrazione lascia dietro di sé tonnellate di spazzatura sulla costa.
Purtroppo, passano gli anni ma rimangono sempre uguali le immagini, davvero tristi, di come vengono ridotte le spiagge spagnole una volta conclusi i festeggiamenti. Tonnellate di spazzatura e immondizia di ogni genere sono lasciate sulla sabbia, in riva al mare e nelle strade limitrofe.
Felici i gabbiani che impazzano sopra tali cumuli di sporcizia in cerca di cibo, decisamente meno l’ambiente e le persone addette alla pulizia di questi luoghi la mattina dopo!
Stanno facendo il giro della Spagna, le foto scattate a La Coruña (Galizia).
Ma anche a Malaga non è andata molto meglio…
Así han amanecido las playas de #Málaga tras la celebración de San Juan pic.twitter.com/G86UPFXG5t
— Málaga Hoy (@malagahoy_es) 24 giugno 2019
Ricordiamoci che festeggiare, brindare e divertirsi è assolutamente lecito ma bisogna farlo con il giusto rispetto per l’ambiente, portando sempre via i rifiuti che si producono e smaltendoli nella maniera corretta.
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Francesca Biagioli
