Emergenza rifiuti a Roma: la discarica provvisoria a Monti dell’Ortaccio?

Dopo la pubblicazione dei primi dettagli del progetto presentato per la nuova discarica provvisoria a Monti dell'Ortaccio in alternativa a Malagrotta, si sono scatenate le prime polemiche

Emergenza rifiuti a Roma. Là dove c’era un lago ora c’è…una discarica? Dopo la pubblicazione dei primi dettagli del progetto presentato per la nuova discarica provvisoria a Monti dell’Ortaccio in alternativa a Malagrotta, si sono scatenate le prime polemiche.

Secondo le prime anticipazioni fornite da Repubblica, nei piani del Colari (Consorzio Laziale Rifiuti), la discarica dovrebbe essere realizzata mediante 5 lotti successivi: 21.900 metri quadrati, 20mila, 12.300, 30.500, 19.300, un mega invaso di 4 milioni e 800mila metri cubi e una volumetria iniziale di due milioni e 600mila. Si parla comunque di un periodo limitato, della durata di tre anni, cioé dal 2013 al 2015. Il progetto sarebbe già stato consegnato al commissario all’emergenza Sottile e alla Regione Lazio, secondo quanto riportato in un avviso a pagamento su un quotidiano, per avviare le procedure per il rilascio della Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) e dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA).

Monti dell’Ortaccio è una vasta area non molto distanza da Malagrotta. Tra l’altro il sito, come tutti quelli selezionati finora, inizialmente non era stato ritenuto idoneo dallo stesso Ministero dell’Ambiente. Anche se l’area presenta delle caratteristiche geologiche favorevoli, secondo il Ministero, non potrebbe subire un ulteriore sovraccarico ambientale. Evidenza confermata anche da un nostro lettore, che di recente ci ha segnalato che nei pressi di Monti dell’Ortaccio è nato un laghetto naturale già popolato da piante e a animali.

Ma quale discarica provvisoria, un primo invaso per tre anni e cinque lotti sono una presa in giro bella e buona, la differenziata non decollerà mai e Monti dell’Ortaccio diventerà una nuova mega discarica decennale divora tutto -ha commentato Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio-. Siamo preoccupati, questa soluzione che continua a vedere i rifiuti gestiti tra impianti, discariche e inceneritori è semplicemente fuorilegge e inaccettabile”.

Intanto il tempo stringe. La chiusura di Malagrotta è stata già ripetutamente prorogata in attesa di trovare un sito idoneo e la capitale è vicina al collasso. Sembra un po’ il gioco delle tre carte. Prima si trova una soluzione, identificando un sito dove far sorgere la discarica, come è stato per Riano e Pian dell’Olmo, Corcolle, Monte Carnevale. Poi le proposte sono state tutte bocciate di volta in volta.

Uno scandalo dietro l’altro, il commissario vuole chiudere Malagrotta aprendone una nuova affianco e addirittura chiede, per quanto si capisce, al soggetto privato il progetto per la nuova discarica provvisoria al di fuori di qualsiasi procedura di evidenza pubblica” ha dichiarato Cristiana Avenali, direttrice di Legambiente Lazio.

La soluzione sembra ancora lontana, ma intanto la mole di rifiuti della capitale continua a crescere…

Francesca Mancuso

Foto: RomaToday

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