La lista dei rifiuti più diffusi nei parchi italiani (al primo posto non ci sono le bottigliette di plastica)

Anche quest'anno Legambiente diffonde il report sulla quantità di rifiuti recuperati da parchi, spiagge e ambienti urbani: i dati sono drammatici

Quella dei rifiuti dispersi nell’ambiente è una piaga ancora oggi difficile da sconfiggere – colpa dell’inciviltà delle persone e di pratiche di raccolta scorrette o incomplete. È quanto emerge dalla nuova indagine condotta di Legambiente, “Park litter 2022”, che ha provato a fare una stima dei rifiuti raccolti dai volontari dell’associazione nei parchi delle nostre città.

I dati che emergono da questa indagine sono tragici: in 56 parchi distribuiti in 28 città italiane, sono stati raccolti quasi 32.000 rifiuti – circa 5 rifiuti per ogni metro quadrato. I rifiuti più raccolti sono, ancora una volta, i mozziconi di sigaretta, che da soli rappresentano più del 42% dei rifiuti totali (quasi 13.500 pezzi).

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Seguono poi i tappi di bottiglia e le linguette delle lattine (9,4% del totale), pezzi di carta (8,1%), di plastica (5,8%) e di vetro (5,4%), sacchetti di patatine o dolciumi (3,2% dei rifiuti raccolti). Molto alto anche il numero delle mascherine monouso, recuperate in 25 dei 56 parchi monitorati, e dei guanti, recuperati in 7 parchi.

pulizia parchi

@Legambiente

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Nei prossimi tre giorni (30 settembre, 1 e 2 ottobre), Legambiente chiama all’azione volontari dell’associazione e semplici cittadini per un’iniziativa di pulizia straordinaria delle nostre città: “Puliamo il mondo”, giunta quest’anno alla trentesima edizione.

Tutti noi possiamo dare il nostro contributo aiutando a ripulire dai rifiuti abbandonati aree verdi, parchi, spiagge, sponde di fiumi e laghi – ma anche aree urbane, piazze e strade. Le iniziative in tutta Italia sono più di mille e sono consultabili a questo link.

In questi trent’anni “Puliamo il mondo” ha contribuito a far crescere nei cittadini la consapevolezza sull’importanza della tutela dell’ambiente, della corretta gestione dei rifiuti e del ruolo dei singoli per migliorare il decoro degli spazi comuni – dichiara Stefano Ciafani, Presidente nazionale di Legambiente.

Ma oltre all’impegno dei cittadini, è bene che anche le istituzioni facciano la loro parte con interventi di promozione dell’economia circolare, facilitando ad esempio la realizzazione degli impianti di riciclo, a partire dal Centro Sud, promuovendo gli acquisti verdi, penalizzando economicamente sempre di più lo smaltimento in discarica e facendo pagare meno le utenze più virtuose con la tariffazione puntuale. Solo così ci libereremo una volta per tutte dalla dittatura degli impianti di smaltimento.

Come abbiamo detto, se da una parte c’è l’inciviltà delle persone che continuano a disperdere i rifiuti nell’ambiente, dall’altra troviamo pratiche di raccolta scorrette e inadempienti messe in atto dalle amministrazioni comunali.

Si pensi, per esempio, che solo nel 24,2% dei casi i volontari di Legambiente hanno trovato cassonetti idonei alla raccolta differenziata dei rifiuti – nella maggior parte degli altri casi si è osservata la presenza di generici cestini per i rifiuti, mentre in alcuni casi erano assenti anche quelli.

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Fonte: Legambiente

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