La start up barese che trasforma i rifiuti in mondo naturale… con le larve

Dal letame nascono i fior, cantava il grande De Andrè, ma se lo mangiano alcune larve, si risolve anche il problema dei rifiuti organici. Alcuni insetti crescono molto rapidamente se mangiano questi scarti, accumulando grassi che possono essere convertiti anche in biodiesel. La tecnologia è stata brevettata con il nome di e-CORS ed è opera di Eco Fly Tech, start-up barese spin off dell’Università di Bari

Dal letame nascono i fior“, cantava il grande De Andrè, ma se lo mangiano alcune larve, si risolve anche il problema dei rifiuti organici. Alcuni insetti crescono molto rapidamente se si nutrono di questi scarti, accumulando grassi che possono essere convertiti anche in biodiesel. La tecnologia è stata brevettata con il nome di e-CORS ed è opera di Eco Fly Tech, start-up nata come spin off dell’Università degli Studi di Bari.

I ditteri saprofagi Hermetia illucens, come le mosche, mangiano letame, e nella fase larvale ne sono particolarmente ghiotti, accumulando grassi fino al 36% e proteine fino al 46% sulla sostanza secca. Ma soprattutto, a differenza di altri simili, non trasmettono malattie all’uomo perché non sono dotati di bocca nella fase adulta. Perché dunque non sfruttare questo processo naturale per il trattamento dei rifiuti?

e-CORS (Conversione Ingegnerizzata dei Rifiuti Organici ad opera di Organismi Saprofagi), converte dunque scarti organici in biomassa, “nutrendo” l’industria dei cosmetici con il grasso prodotto, ma soprattutto generando biodiesel come carburante.

“Questo genere di processo definito ‘bioconversione‘ è in grado pertanto di rispondere a due problematiche: la necessità di trattare quantità sempre crescenti di scarti e quella di trovare fonti alternative e a basso costo per produrre mangimi zootecnici, cosmetici, polimeri ed energia” si legge sul sito dell’Università di Bari.

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Foto: Università degli Studi di Bari

Un problema che diventa una risorsa? Sì, e lo diventa sfruttando un meccanismo del tutto naturale. La produzione di biodiesel non è infatti decisamente una novità. Alcuni processi usano l’olio di frittura, altri l’energia solare. Ma questo parte da un processo che avverrebbe comunque, anche se un po’ “concentrato” per aumentare le rese.

Su scala industriale, in altre parole, sarà necessario organizzare dei veri e propri allevamenti di larve, da “scatenare” contro i rifiuti organici, che – lo ricordiamo – di per sé sono un problema ambientale da non sottovalutare.

“Il core business della Eco Fly Tech sarà pertanto rappresentato dalla produzione e distribuzione di insetti agli impianti di bioconversione e dal loro ritiro trasformazione e commercializzazione al termine dell’accrescimento – si leggeva già la scorsa estate quando la società era in fase di costituzione – Gli impianti di bioconversione saranno prodotti e commercializzati dalla eConHer S.r.l., unica start up innovativa al mondo licenziataria della tecnologia eCORS. La gestione degli insetti ingrassati e dei fertilizzanti prodotti sarà affidata a società partner, che si occuperanno delle necessarie lavorazioni e della commercializzazione dei prodotti”.

Arriveremo ad allevamenti intensivi di insetti? È presto per dirlo, anche se le probabilità sono alte se la tecnologia conquisterà il mercato e se gli insetti diventeranno davvero il cibo del futuro. Per ora applaudiamo ad un metodo intelligente di produzione di materia ed energia da rifiuti. Nella speranza che il tutto continui ad essere usato in modo altrettanto intelligente.

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Roberta De Carolis

Cover: Feedipedia

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