Da residui di oli esausti a materiale edilizio, da contenitori di fitofarmaci a pneumatici. Sono solo alcuni dei rifiuti trovati interrati sotto le coltivazioni di frutta, ortaggi o cereali destinate all’alimentazione umana e animale. Succede a Zevio, Minerbe, Bevilacqua e a Boschi Sant'Anna, quattro comuni della pianura veronese. E a rischio ci sono anche le falde acquifere.
Da residui di oli esausti a materiale edilizio, da contenitori di fitofarmaci a pneumatici. Sono solo alcuni dei rifiuti trovati interrati sotto le coltivazioni di frutta, ortaggi o cereali destinate all’alimentazione umana e animale. Succede a Zevio, Minerbe, Bevilacqua e a Boschi Sant’Anna, quattro comuni della pianura veronese. E a rischio ci sono anche le falde acquifere.
Una vera e propria discarica abusiva di rifiuti speciali, oltre cinquemila metri quadrati di terreno, ora sotto sequestro. Quello che ha scoperto la Polizia Provinciale, Vigili del fuoco e la Polizia locale di Zevio, fa davvero rabbrividire: decine e decine di metri cubi di spazzatura tra teli di nylon usati per le coltivazioni, tubi di plastica, fitofarmaci, rottami metallici, olii esausti, lastre in cemento, elettrodomestici e tanto altro.
Il tutto interrato da un metro, fino a cinque-sei. L’indagine era partita a ottobre 2018 dal sostituto procuratore di Verona Paolo Sachar ed è ancora in fase di accertamenti per individuare responsabilità e colpevoli.
“Fa male vedere il proprio territorio deturpato in questa maniera, lascia il segno”, spiega Andrea Girardi, sindaco Minerbe alla TgR Veneto.
Come dicevamo, parliamo di una bomba ad orologeria perché i rifiuti hanno raggiunto anche la falda acquifera. I siti interessati dai rifiuti sono otto in tutto: quattro a Zevio, due a Minerbe, uno a Bevilacqua e uno a Boschi Sant’Anna, appartenenti a un unico proprietario indagato di smaltimento illecito di rifiuti pericolosi. Terreni dove si coltiva frutta, verdura e cereali e dove, secondo gli investigatori, da oltre dieci anni giace materiale occulto, anche se parecchi rifiuti sono recenti. Un sodalizio collaudato insomma. Le zone sono sotto sequestro e come previsto dalle ordinanze emesse dai sindaci dei paesi interessati, dovranno essere bonificate.
“Escavazioni di questa portata sono ben visibili, invito tutti a stare attenti, ad aprire gli occhi, qualcuno dovrebbe vedere, non sono fatte all’interno di un capannone ma bensì in aperta campagna”, chiosa Damiano Cappellari, vicecomandante polizia Provinciale Verona.
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