Nel 2009 c’è stato un vero e proprio boom della Raccolta di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee). E’ quanto emerge dal Rapporto 2009 sul sistema di ritiro e trattamento di questi rifiuti, edito dal Centro di coordinamento Raee, presentato ieri a Roma.
Nel 2009 c’è stato un vero e proprio boom della Raccolta di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee). È quanto emerge dal Rapporto 2009 sul sistema di ritiro e trattamento di questi rifiuti, edito dal Centro di coordinamento Raee, presentato ieri a Roma.C
Secondo il documento l’anno scorso in Italia sono stati raccolti complessivamente 193.042.777 chilogrammi di Raee, circa il triplo rispetto all’anno precedente. Un risultato che porta la media di raccolta pro-capite sul nostro territorio a 3,21 kg. Ma come sempre il nostro Paese viaggia a due velocità diverse: il primato assoluto per la raccolta spetta infatti alla Lombardia (37.880.715 kg), seguita dall’Emilia Romagna (23.046.894 kg) e il Piemonte (21.025.722 kg). Al Centro buoni risultati sono stati raggiunti dalla Toscana con 13.389.790 kg, e dal Lazio con 12.651.713 chilogrammi. Agli ultimi posti troviamo due regioni del Mezzogiorno: la Basilicata, terzultima (754.754 kg) e il Molise, penultimo (492.607). Stranamente ultima però è una regione del Nord: la Valle d’Aosta (442.099 kg). Se si guarda invece alla raccolta pro-capite, il podio è invece ripartito tra le tre aree geografiche: la Regione più virtuosa risulta essere il Trentino-Alto Adige che totalizza 6,43 kg per abitante seguito dall’Umbria con 5,86 chilogrammi a persona e dalla Sardegna, vero e proprio caso di eccellenza per il Sud e le Isole, con 5,40 kg.
La percentuale totale dei cittadini italiani servita dal sistema Raee si attesta intorno al 86,3 per cento ma anche in questo caso il rapporto evidenzia disparità tra Nord, Centro e Sud. Nel Nord, infatti, si registra un numero altissimo di Centri di Raccolta (2.171) che dà modo al sistema di raggiungere mediamente il 96,2 per cento della popolazione. Al Centro le strutture addette alla raccolta sono 386 in totale e la percentuale di popolazione servita è pari al 84,7 per cento, mentre al Sud questo indice arriva a toccare il 73,4 per cento a fronte di 487 strutture territoriali.
Per quanto riguarda la tipologia dei rifiuti elettronici raccolti, in testa troviamo, a causa dell’effetto del passaggio al digitale terrestre, tv e monitor, con quasi 58 milioni di chilogrammi, seguiti dai frigoriferi (56.959.000 kg), elettrodomestici “grandi bianchi” (46.598.000 kg). Al penultimo posto ci sono i piccoli elettrodomestici, apparecchi di illuminazione, elettronica di consumo e altro (30.882.000 kg) mentre l’ultima fetta riguarda le sorgenti luminose (652mila kg).
Secondo Giorgio Arienti, presidente della Cdc Raee “il 2009 è stato l’anno della svolta ”. Per la prima volta – ha continuato – “il sistema Raee si avvicina al raggiungimento degli standard dettati dall’Unione europea e un altro passo in avanti decisivo potrà essere compiuto con l’entrata in vigore dell’uno contro uno”, cioè l’obbligo da parte del distributore di ritirare i rifiuti a fronte dell’acquisto di un apparecchio nuovo.
Soddisfatto per i risultati raggiunti anche il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo. “I dati contenuti nel Rapporto, si legge nello stesso documento, dimostrano che le novità che saranno introdotte nel settore dei Raee potranno contare su un sistema in grado di far fronte con competenza ai maggiori quantitativi di rifiuti che perverranno dal settore della distribuzione e della commercializzazione degli elettrodomestici e delle altre Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche“. “Per il futuro – ha concluso il ministro – occorre rafforzare lo spirito di collaborazione tra amministrazioni pubbliche, operatori privati e cittadini, si tratta dell’unico modo per raggiungere e superare i risultati prefissati in sede europea“.
I risultati presentati dal rapporto fanno dunque ben sperare per il futuro. Il nostro Paese si sta infatti preparando a limitare i danni che potrebbero essere causati dalla valanga di rifiuti elettronici in arrivo nei prossimi anni dai Paesi in via di sviluppo che potrebbero sommergere il pianeta. La montagna di rifiuti potrebbe essere causata dall’aumento considerevole di vendite di prodotti elettrici ed elettronici in Paesi come la Cina, l’India o l’Africa.
Rosamaria Freda