Plastica, un materiale dalle mille potenzialità se correttamente riciclato

Nel primo giorno della Milano Design Week, plastica e riciclo sono stati protagonisti a Casa Corriere durante un dibattito in cui emerge chiaramente il valore di questo materiale per gli italiani e per l’industria – quella del design in primis – grazie anche alla sua estrema versatilità.

Nel primo giorno della Milano Design Week, plastica e riciclo sono stati protagonisti a Casa Corriere durante un dibattito in cui emerge chiaramente il valore di questo materiale per gli italiani e per l’industria – quella del design in primis – grazie anche alla sua estrema versatilità. E, se è vero che la plastica abbandonata nell’ambiente abbia generato fenomeni come il marine litter o l’isola di rifiuti galleggiante nell’Oceano Pacifico, è anche vero che si tratta di un materiale altamente inquinante soltanto se non correttamente riciclato. A questo proposito, i numeri forniti da Corepla parlano chiaro e mostrano un andamento molto positivo sul fronte della raccolta differenziata in Italia.

Plastica, simbolo di benessere e modernità

Durante la tavola rotonda “Industria, estetica, design, sfida ambientale: il valore sociale della plastica”, è stata presentata un’inedita ricerca del Censis per Corepla sulla percezione degli italiani nei confronti della plastica e il suo valore sociale, nonché il suo valore d’uso. Si scopre un’analogia con gli anni del miracolo economico, quando la plastica rappresentava il nuovo benessere e la conquista della modernità. Impossibile non citare parole come “formica”, “nylon” o “terital”, diventate metonimie. In quegli anni la plastica si afferma nel quotidiano come incarnazione di una più alta qualità della vita quotidiana e collettiva, come conquista di massa del benessere e democratizzazione dei consumi. Poi materiali come il metallo e il legno l’hanno scalzata, anche per via della costante accusa (peraltro non sempre fondata, come vedremo) di essere un materiale più inquinante.

corepla 18 aprile

Oggi, secondo dati Censis, per il 96,6% degli italiani la plastica è fondamentale in almeno un ambito tra quelli considerati (imballaggi, conservazione degli alimenti, articoli per la casa, high tech, sanità, igiene e cosmesi, sport, design, arredamento, vestiario, accessori per la moda). Soltanto il 3,4% la considera un materiale da eliminare assolutamente.

corepla 18 aprile dati censis

Il valore sociale della plastica dipende quindi dall’altissimo valore d’uso che le attribuiscono gli italiani e di una serie svariata di funzioni che la plastica può svolgere in più aspetti della vita quotidiana. Colpiscono i dati relativi ai giovani, straordinariamente pragmatici nel riconoscere la plastica fondamentale, con punte più elevate rispetto alle altre classi di età per high tech e sanità.

corepla 18 aprile dati censis 2

Utile, versatile e riciclabile

“Utile” è il primo aggettivo che la plastica evoca nell’immaginario degli italiani (22,1% degli intervistati). A seguire, “versatile” e “riciclabile” (14,9% e 13,9%).

Riemerge quindi quella percezione della plastica come qualcosa che ha effettivamente cambiato la vita, un materiale dagli utilizzi molteplici, un materiale smart che in sé riesce a contenere anche la soluzione al problema più grande che genera, quello dell’inquinamento. Come? Grazie al fatto che l’inquinamento da plastica si genera soltanto nel momento in cui la plastica viene abbandonata e non avviata verso la filiera del riciclo.

La plastica non inquina

Sembrerebbe una frase non corretta, eppure è così. La plastica in sé non è inquinante, lo è quando siamo in presenza di comportamenti non corretti da parte del cittadino, che non la conferisce nell’apposito contenitore e la disperde nell’ambiente con conseguenze a lungo termine anche drammatiche.

È sicuramente questo uno dei risvolti più interessanti emersi durante l’evento di Milano, in cui più volte si è sottolineato come i cittadini italiani conoscano a pieno i vantaggi del riciclo a livello di riduzione del volume di rifiuti prodotti (51,9%), risparmio energetico (47,4%), riduzione dell’utilizzo di materie prime (46,2%), impulso all’innovazione (21,9%). Tutto ciò è confermato dai dati presentati da Corepla.

I dati Corepla sulla situazione italiana

I dati Corepla mostrano come gli italiani ormai abbiano piena consapevolezza dell’esistenza e dell’importanza del riciclo. Nel 2017 sono state raccolte 1.074.000 tonnellate (+11,7% rispetto al 2016).

Il Sud migliora le performance e spiccano dati sul riciclo come quello della Campania (19,9, a livelli della Lombardia con il 19,2). Nel 2017 sono 310 i milioni di euro riconosciuti da Corepla ai Comuni o ai loro operatori delegati, a copertura dei maggiori oneri sostenuti per l’effettuazione dei servizi di raccolta differenziata degli imballaggi in plastica.

Sul podio delle regioni più virtuose troviamo Sardegna e Valle d’Aosta, con quasi 25 kg/ab/anno. Il riciclo degli imballaggi in plastica derivanti da raccolta differenziata è stato nel 2017 di oltre 562.000 tonnellate.

I dati Corepla mostrano come gli italiani ormai abbiano piena consapevolezza dell’esistenza e dell’importanza del riciclo. Nel 2017 sono state raccolte 1.074.000 tonnellate (+11,7% rispetto al 2016). Il Sud migliora le performance e spiccano dati sul riciclo come quello della Campania (19,9, a livelli della Lombardia con il 19,2).

Nel 2017 sono 310 i milioni di euro riconosciuti da Corepla ai Comuni o ai loro operatori delegati, a copertura dei maggiori oneri sostenuti per l’effettuazione dei servizi di raccolta differenziata degli imballaggi in plastica. Sul podio delle regioni più virtuose troviamo Sardegna e Valle d’Aosta, con quasi 25 kg/ab/anno. Il riciclo degli imballaggi in plastica derivanti da raccolta differenziata è stato nel 2017 di oltre 562.000 tonnellate.C’è però un 40% di imballaggi che non acquisisce un valore, non viene avviata a riciclo, va cioè in termovalorizzazione o diventa carburante per cementifici.

“Per aumentare il valore sociale della plastica bisogna vincere la sfida ambientale”, dice il presidente del Consorzio Antonello Ciotti. Ecco allora la sfida di Corepla al 2020: azzerare questa percentuale nel giro di 2 anni. Una sfida che passa per una Call for Ideas lanciata per coinvolgere dal basso chiunque possa portare idee innovative per risolvere al meglio la questione.

Gli italiani sono ormai a conoscenza della possibilità di riciclo: il 96,4% si dichiara consapevole, soltanto il 3,6% non ne è a conoscenza. Non solo. Per il 74% il riciclo è una grande occasione per sfruttare la poliedricità di questo materiale.

Innescare il cambiamento: esportare il “buon gusto italiano” e progettare meglio i packaging

Emerge fortemente il ruolo delle istituzioni – soprattutto locali – e dell’informazione rispetto ai comportamenti più o meno virtuosi del cittadino. Ma emerge allo stesso tempo anche il ruolo incisivo che il cittadino stesso, dal basso, in veste di consumatore informato può ricoprire per innescare il cambiamento.

Sono infatti le grandi aziende che dettano il passo, le multinazionali, che possono fare la differenza innovando e trasformando il modo di progettare il packaging dei loro prodotti. Inutile sottolineare come spesso il cittadino si ritrovi alle prese con confezioni multimateriale e faccia fatica sia a separare le varie parti che a capire in quale frazione vadano poi conferite.

Emerge fortemente il ruolo delle istituzioni – soprattutto locali – e dell’informazione rispetto ai comportamenti più o meno virtuosi del cittadino. Ma emerge allo stesso tempo anche il ruolo incisivo che il cittadino stesso, dal basso, in veste di consumatore informato può ricoprire per innescare il cambiamento.

Sono infatti le grandi aziende che dettano il passo, le multinazionali, che possono fare la differenza innovando e trasformando il modo di progettare il packaging dei loro prodotti. Inutile sottolineare come spesso il cittadino si ritrovi alle prese con confezioni multimateriale e faccia fatica sia a separare le varie parti che a capire in quale frazione vadano poi conferite.

Coca Cola, durante l’appuntamento di Milano, ha riassunto il proprio operato negli anni e il passaggio dalla bottiglia di vetro a quella di plastica, con vantaggi indubbi ma anche problematiche da risolvere: se la plastica, infatti, è più leggera e meno ingombrante, non consente però di conservare il prodotto per lo stesso tempo, di conseguenza le scadenze impresse sulle bottiglie hanno dovuto accorciarsi.

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Tutta la filiera ha dovuto adattarsi al cambiamento. Giangiacomo Pierini, Direttore Relazioni Istituzionali e Comunicazione Coca-Cola HBC Italia, spiega così il lavoro svolto negli anni: “Come azienda abbiamo introdotto le bottiglie in PET nei primi anni 80, scegliendo un materiale da subito riciclabile al 100%.

La plastica non è oggi sostituibile: è leggera, versatile e garantisce la massima sicurezza al consumatore, oltre ad aver un ridotto impatto ambientale rispetto ad altri materiali d’imballaggio. Negli anni abbiamo investito in tecnologia con bottiglie il 40% più leggere rispetto all’inizio evitandone sprechi, oltre ad aver introdotto PET di origine vegetale e PET riciclato.

Infine, insieme ai Consorzi, abbiamo attivato progetti di formazione che ricordano l’importanza del riciclo, una responsabilità che non può che essere condivisa”.

D’altra parte, scegliere modalità di produzione e materiali sostenibili è oggi per le aziende non soltanto una questione di storytelling e pubblicità, quanto un vantaggio: a lungo termine il successo di un prodotto dipenderà sempre più dalla reputazione; e quella reputazione dipende fortemente da quanta attenzione per l’ambiente l’azienda riserva nel confezionamento dei propri prodotti.

In più, scegliere materiali come la plastica è anche economicamente più sostenibile (basti pensare, nel caso della Coca Cola, al rischio di rompere le bottiglie di vetro in tutte le fasi che vanno dalla produzione alla distribuzione).

Case history interessante anche quella di Mario Luca Giusti, che con la sua azienda produce oggetti in plastica che evocano le eleganti stoviglie di cristallo – costose e sicuramente meno colorate e allegre – di una volta.

In questo caso, la plastica mostra la sua utilità estrema nel mondo del design e il connubio perfetto tra creatività e versatilità.

cristallo sintetico

Fonte foto

L’esperienza di quest’azienda ha dato il La per parlare di Made in Italy e di come l’Italia potrebbe esportare da subito non soltanto la capacità di riciclare e riutilizzare, ma anche una delle sue caratteristiche inimitabili: l’amore per il buon gusto, per il bello, un amore e un’inclinazione che oggi indissolubilmente si legano con l’impiego di materiali smart, facili da utilizzare, economici ed eco-friendly. Proprio come la plastica.

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