Le buone pratiche milanesi in campo di raccolta differenziata arrivano oltreoceano e si confrontano con quelle newyorkesi per lanciare una sfida: l’azzeramento di produzione di rifiuti entro il 2030.
Le buone pratiche milanesi in campo di raccolta differenziata arrivano oltreoceano e si confrontano con quelle newyorkesi per lanciare una sfida: l’azzeramento di produzione di rifiuti entro il 2030.
Non è la prima volta che Milano incontra le amministrazioni di altre realtà europee o mondiali, per un confronto su una gestione dei rifiuti che sia sempre più sostenibile.
Milano è già a quota 54%, seconda solo a Vienna in Europa, ma l’obiettivo è quello di arrivare in tempi brevi al 65% di raccolta differenziata, attraverso il miglioramento di servizi che già esistono e l’introduzione di nuovi per incrementare l’intercettazione di rifiuti valorizzabili.
“New York recupera il 6 per cento di quelli buttati, per noi è una delle nuove frontiere da esplorare”, spiega l’assessore all’Ambiente Marco Granelli.
Nel frattempo, ci si attrezza sperimentando i primi “smart bins”, i bidoni dotati di chip che avvertono quando sono pieni o ostruiti e che dovrebbero entrare in commercio entro il 2018.
LEGGI anche: RICICLA, RIUSA: LA RACCOLTA DIFFERENZIATA DEI RIFIUTI A RITMO DI RAP (VIDEO)
Le buone pratiche milanesi hanno avuto uno slancio dopo il 2012 grazie all’introduzione della raccolta dell’umido e l’eliminazione dei cassonetti dalle strade a favore di bidoni all’interno dei condomini. Il piano di investimenti tocca i 500 milioni di euro fino al 2020.
“Entro il 2030 vogliamo arrivare al recupero il cento per cento della materia raccolta con la differenziata in impianti del gruppo”, spiega Valerio Camerano, amministratore delegato di A2A, il gruppo che dal 2008 controlla Amsa, l’azienda che si occupa della raccolta dei rifiuti a Milano.
Attualmente solo lo 0,1% del residuo indifferenziato finisce in discarica: il resto viene utilizzato per fornire calore a 20 mila famiglie ed energia elettrica ad altre 130 mila.
Un’altra idea è quella di cambiare la gestione dei rifiuti nei mercati rionali per dire finalmente addio alla frutta e le cassette per strada. Mesi di formazione per operatori e addetti, con volantini anche in cinese e arabo, per insegnare a lasciare la spazzatura ordinata e divisa.
Dominella Trunfio