Associamo i Caraibi a mare cristallino e a pesci multicolori. Purtroppo lo scenario potrebbe essere ben diverso e a colorare il mare non tanto i pesci quanto le tonnellate di rifiuti di plastica. Mostrano una situazione davvero preoccupante alcune foto di qualche tempo fa che ritraggono le acque piene di polistirolo e detriti.
Il mare di plastica dei Caraibi in una serie di scioccanti foto
Associamo i Caraibi a mare cristallino e a pesci multicolori. Purtroppo lo scenario potrebbe essere ben diverso e a colorare il mare non tanto i pesci quanto le tonnellate di rifiuti di plastica. Mostrano una situazione davvero preoccupante alcune foto di qualche tempo fa che ritraggono le acque piene di polistirolo e detriti.
Si dice che entro il 2050 ci sarà più immondizia nell’oceano che pesci e purtroppo sembra che ci stiamo avvicinando inesorabilmente a quel momento, almeno a giudicare dalle scioccanti immagini opera di Carolina Power scattate al largo della riserva marina delle Cayos Cochinos.
Carolina è una fotografa particolarmente focalizzata sull’obiettivo di mostrare i problemi ambientali che stanno mettendo seriamente a rischio il pianeta con lo scopo ovviamente di sensibilizzare l’opinione pubblica e tutti noi che, nel nostro piccolo, possiamo e dobbiamo fare qualcosa.
Non è un caso che Carolina, affianco ad ogni foto ha posto una domanda, un vero interrogativo che dovremmo porci anche noi ogni giorno quando scegliamo di acquistare prodotti con imballaggi in plastica o quando ci dimentichiamo di differenziare i nostri rifiuti.
Quesiti del tipo: “Utilizzi ancora sacchetti di plastica? Bottiglie di plastica? Involucri di plastica sul cibo?“
Carolina Power scrive:
“Sfido ogni persona e ogni azienda a tenere la spazzatura per una settimana. Separa il tuo organico e i materiali riciclabili e mantieni tutto il resto per una settimana. Sarai disgustato dal numero di oggetti monouso che adoperi”
Nelle sue foto è infatti possibile vedere come la maggior parte dell’inquinamento nel mare dei Caraibi, così come in realtà in tutto il resto del mondo, proviene da contenitori di polistirolo e oggetti di vario tipo realizzati in plastica.
La maggior parte di noi acquista e usa con troppa leggerezza oggetti in plastica o avvolti nella plastica, ma non sempre ci soffermiamo a pensare dove vanno a finire tutte queste cose dopo che le abbiamo gettate via.
Purtroppo la risposta, forte e chiara, arriva da queste foto. Il problema è però più ampio e anche le nostre lavatrici contribuiscono all’inquinamento del mare.
Ogni volta che laviamo canottiere, pantaloni, maglie o qualsiasi altro indumento realizzato con materiali sintetici, piccole fibre di plastica finiscono nei corsi d’acqua e poi nel mare. Le microfibre sono così piccole che piante e pesci non sono in grado filtrarle. Pertanto si accumulano contribuendo all’85% dell’inquinamento costiero in tutto il mondo.
Oggi usiamo 20 volte più plastica di quanto non si facesse 50 anni fa e i numeri continuano a salire. Teniamo conto di tutte queste cose per fare scelte più consapevoli.
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Francesca Biagioli