Tartarughe, pesci, foche, uccelli marini, ma anche gatti e persino un opossum. Sono le vittime degli anelli di plastica che servono a contenere le lattine di birra. Finiti in mare o persi sulla terra, spesso hanno trovato sul loro cammino animali ignari, rimasti soffocati o incastrati, addirittura uccisi.
Tartarughe, pesci, foche, uccelli marini, ma anche gatti e persino un opossum. Sono le vittime degli anelli di plastica che servono a contenere le lattine di birra. Finiti in mare o persi sulla terra, spesso hanno trovato sul loro cammino animali ignari, rimasti soffocati o incastrati, addirittura uccisi.
Gli anelli di plastica vengono usati per tenere insieme confezioni multiple di bevande in lattina, in particolare birre. Un sistema di imballaggio standard in uso da oltre 50 anni. Un vero e proprio flagello ambientale, di cui si parla troppo poco, che ha contribuito all’inquinamento plastico degli oceani e ha messo in pericolo la vita marina e terrestre.
Ancora oggi, infatti, gli animali continuano a fare i conti con gli anelli. Nel migliore dei casi riescono a liberarsi da soli, ma più spesso restano impigliati o peggio soffocati. Anche se pesci e tartarughe sono sicuramente quelli più noti e spesso fotografati, numerose altre creature hanno subito e subiscono le conseguenze dell’utilizzo degli anelli.
Tra questi, come dimostrano le immagini, uccelli, opossum, anatre e gatti.
Le immagini che seguono mostrano cosa provocano questi rifiuti agli animali
Che fare? Le alternative green
Le alternative ci sarebbero. Una è già stata adottata dalla Saltwater Brewery, un’azienda di birra artigianale a Delray Beach che ha reso commestibili gli anelli di plastica. In questo modo, anche se dovessero finire in mare o sulla spiaggia, tartarughe, pesci e uccelli invece di rimanere feriti, potrebbero mangiarli sfamarsi.
Anche Carlsberg di recente ha annunciato un cambio di rotta, ancora più drastico e significativo, per ridurre la presenza di questi rifiuti, così pericolosi per gli animali. Le lattine in confezioni da 4, 6 o 8 potranno essere tenute insieme da poche gocce di una speciale colla, progettata per resistere a elevate temperature, al trasporto e alla refrigerazione. Le lattine scattano automaticamente quando vengono separate e la colla può essere riciclata insieme all’alluminio. Questa soluzione raggiungerà gli scaffali dei supermercati il 10 settembre in alcune filiali Tesco nel Regno Unito e poi in Norvegia.
Speriamo che l’esempio di Carlsberg venga seguito anche da altri marchi e che questi pericolosi rifiuti possano essere sostituiti con soluzioni più amiche dell’ambiente e dei suoi abitanti.
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Francesca Mancuso